venerdì, Aprile 18, 2025

Dylan Dog, auguri! I 33 anni dell’Indagatore dell’Incubo

È il 26 settembre 1986 quando nelle edicole italiane compare per la prima volta un albo a fumetti dalla copertina decisamente disturbante: un giovane uomo in camicia rossa e giacca nera tenta, pistola alla mano, di fronteggiare l’esercito di zombies che lo circonda. In alto, spicca un nome bizzarro: Dylan Dog. L’albo si intitola L’alba dei morti viventi, citazione al celeberrimo film di Romero La notte dei morti viventi, ed è il primo di una lunghissima serie, che prosegue ancora oggi. L’autore della storia è lo scrittore e fumettista Tiziano Sclavi, che probabilmente nemmeno immagina l’enorme successo che riscuoterà quella sua nuova creatura. L’inquietante copertina è opera dell’illustratore Claudio Villa, mentre i disegni all’interno sono di Angelo Stano; per tutti e tre, questo è solo l’inizio di una lunga avventura, che legherà la fama dei loro nomi a quello di Dylan per tanti e tanti anni.

Dylan antieroe

Dylan Dog, edito da Sergio Bonelli editore, è ancora oggi il secondo fumetto italiano più venduto, secondo solamente a Tex. Deve la sua fama, indubbiamente, alle avvincenti storie dell’orrore, alla sagace ironia che contraddistingue ogni episodio, alle sapienti citazioni ai classici, cinematografici e letterari, del genere horror. Ma è innegabile che il principale punto di forza di questo fumetto sia proprio il suo protagonista: Dylan Dog, per l’appunto, l’antieroe per eccellenza, tanto fascinoso quanto pieno di idiosincrasie, traumi irrisolti, perennemente squattrinato e fondamentalmente scettico, nonostante il suo lavoro lo metta fin troppo spesso di fronte a fenomeni paranormali e creature orrorifiche.

Giuda ballerino!

Ma chi è Dylan Dog? Dylan è un ex poliziotto di Scotland Yard che non ha mai restituito il suo tesserino. Abita a Londra, al numero 7 di Craven Road. Sulla sua porta, è possibile leggere una targa piuttosto curiosa: Dylan Dog, indagatore dell’incubo. Suonando il campanello, ci si accorge che quest’ultimo non produce un classico dlin-dlon, bensì un urlo agghiacciante, perfettamente in tema con il mestiere del padrone di casa: Dylan, infatti, è un investigatore privato, specializzato nel risolvere casi particolarmente misteriosi e che hanno a che fare con l’orrore in ogni sua forma: con streghe, fantasmi, demoni, senz’altro; ma anche con la crudeltà umana, il razzismo, l’odio nei confronti dei propri simili e degli animali: tutti temi che incontriamo leggendo i numerosi episodi di questo fumetto. Nel risolvere questi casi, Dylan è guidato da quello che definisce il suo quinto senso e mezzo: non proprio un sesto senso, ma a quanto pare sufficiente per portare a termine ogni indagine. Quando si imbatte nelle creature da incubo con cui il suo lavoro lo porta a confrontarsi, è solito esclamare <<Giuda ballerino!>> La sua imprecazione preferita, sulla quale i fan si interrogano da decenni, un vero e proprio marchio di fabbrica di questo personaggio.

Ritratto di un indagatore dell’incubo

Dylan dimostra circa 35 anni, ed è decisamente affascinante. Nel decidere la sua fisionomia, Tiziano Sclavi prese a modello le fattezze dell’attore Rupert Everett, che nel 1994 interpreterà il necroforo Francesco Dellamorte nel film Dellamorte Dellamore, tratto da un romanzo dello stesso Sclavi. La sua bellezza fisica ben si concilia con la sua smodata passione per le donne (Dylan è famoso per cambiare fidanzata a ogni episodio). Veste sempre allo stesso modo: giacca nera, camicia rossa, jeans, scarpe modello Clarks. È vegetariano e astemio, dopo essere stato alcolizzato per diversi anni, in seguito ad una perdita drammatica. Nel tempo libero, si dedica alla lettura e alla musica. Colleziona dischi e suona il clarinetto: sempre lo stesso brano, Il trillo del diavolo, sonata per violino di Giuseppe Tartini. Da chissà quanti anni è impegnato nella costruzione di un modellino di galeone, senza mai riuscire a terminarlo; i fan più sfegatati sanno che forse è meglio così.

L’attore Rupert Everett

Dylan e le donne

Dylan Dog è protagonista di moltissime storie d’amore; le sue clienti sono per lo più donne giovani e bellissime, e Dylan non manca mai di manifestare il proprio interesse per loro, venendo quasi sempre ricambiato. Dylan sostiene di amarle tutte; ma sono poche quelle che fanno breccia nei cuori dei lettori, riuscendo a farsi ricordare anche oltre la fine dell’albo che le vede protagoniste.

Tra queste, Marina Kimball, il primo amore di Dylan: un amore adolescenziale, conosciuta in vacanza e poi persa, e che incontriamo nel commovente albo n. 74, intitolato Il lungo addio.

Ma soprattutto Lillie Connolly, colei che, per un brevissimo lasso di tempo, sarà addirittura la moglie di Dylan Dog. Una giovanissima irlandese, militante dell’IRA, protagonista dell’albo n.121, Finché morte non vi separi. La sua tragica scomparsa spingerà Dylan a lasciare Scotland Yard e a precipitare nell’alcolismo.

Lillie Connolly

E Morgana? Questo personaggio femminile ricorre in diversi episodi del fumetto, il primo dei quali, il n.25, è intitolato appunto Morgana. Talvolta, anche negli albi dove non è direttamente presente, vediamo Dylan pensare a lei, magari mentre è assorto nella costruzione del galeone. Alcuni identificano Morgana come il più grande amore di Dylan Dog: ed a suo modo lo è, trattandosi in realtà della madre del nostro protagonista.

Il diabolico Xabaras

Facciamo la conoscenza di Xabaras fin dal primissimo numero della serie. È infatti qui che questo personaggio, eterna nemesi del protagonista, anima il suo mostruoso esercito di ritornanti: morti viventi, per l’appunto. Xabaras altri non è che la parte malvagia di Dylan Senior, il padre del protagonista: un alchimista, impegnato nella ricerca della formula per la vita eterna.

Il vecchio Bloch

Se il suo vero padre ha fattezze diaboliche, è però nell’ispettore Bloch che Dylan trova una figura paterna a tutti gli effetti. Non si contano le volte in cui l’anziano ispettore di Scotland Yard, che spesso si rivolge al nostro protagonista col soprannome Old Boy, ha risparmiato grossi guai al suo “figlio spirituale”, tacendo su qualche sua impresa ai limiti della legalità, o talvolta tirandolo letteralmente fuori di prigione. Nell’albo n.338, intitolato Mai più, ispettore Bloch, l’ispettore raggiunge finalmente la tanto sospirata pensione. Scelta che non è andata giù a moltissimi fan, che sentono la mancanza del buon, vecchio Bloch.

L’umorismo di Groucho

Se Dylan è la prima ragione per cui è così facile innamorarsi di questo fumetto, la seconda è sicuramente lui: Groucho, lo scanzonato assistente di Dylan Dog. Sosia dell’attore Groucho Marx e campione mondiale di lancio della pistola, il compito di questo personaggio è quello di smorzare la tensione con le sue gelide freddure. Sono rarissimi i momenti in cui lo vediamo serio. Il suo umorismo è spesso sagace, ed altrettante volte del tutto nonsense; ma, soprattutto, è spessissimo assolutamente fuori luogo, il che lo rende ancora più divertente. Questo personaggio è così amato da essersi conquistato una piccola serie di albi interamente dedicati a lui: Dylan Dog presenta Groucho, dove vengono narrate le assurde avventure dell’assistente dell’indagatore dell’incubo. Groucho si fa portavoce di quell’ironia che rappresenta una caratteristica irrinunciabile di questo fumetto.

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