Draghi frena Letta bocciando la sua proposta riguardo la tassa sull’eredità. Il leader democratico Enrico Letta avanza una proposta che ha come fulcro l’interesse per i giovani. Difesa fortemente da Letta, l’eventualità di introdurre una tassa di successione fornirebbe un aiuto non indifferente ai giovani che si ritrovano ad affrontare una crisi che rischia di affliggere un’intera generazione. Enrico Letta definisce la tassa sull’eredità con queste parole: “dote per i diciottenni“. Si tratterebbe dunque di una vera e propria eredità da custodire al fine di assicurare “un aiuto concreto per studi, lavoro, casa“.
Draghi frena Letta: in cosa consiste la sua proposta?
“Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent’anni. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie”. Con queste parole Enrico Letta descrive, a grandi linee, le sue intenzioni. Al fine di finanziare tale iniziativa si è pensato a una ridistribuzione della ricchezza, operando una attenta operazione di equità. Questa “dote” verrebbe poi assegnata sulla base di determinati parametri. Il principale punto di riferimento è la certificazione ISEE, attestato che dimostra quali famiglie, meno abbienti, ne abbiano più diritto. Il denaro erogato è, naturalmente, vincolato a specifiche spese suddivisibili in tre categorie.
Innanzitutto si pone attenzione alla formazione ed al diritto allo studio. Immediatamente seguita dal lavoro ed infine la casa.
Il no di Draghi
La proposta di Letta viene, tuttavia, respinta dal premier Mario Draghi. Queste le parole impiegate per liquidarla: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”. Al fianco di Draghi si schiera Matteo Salvini che afferma: “Anche in questa circostanza c’è piena sintonia con il premier Draghi, se c’è una cosa di cui l’Italia non ha bisogno sono nuove tasse. Letta e il Pd si rassegnino”. Non solo il leader della Lega si dichiara a favore della decisione di Draghi. Infatti, anche da Forza Italia giungono parole di sostegno alla decisione. Roberto Occhiuto, capogruppo di Fi alla Camera: “Fintanto che al governo ci saranno Fi e il centrodestra, Letta si scordi qualsiasi irricevibile aumento di tasse. Il segretario dem vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani? Lo dica ai cittadini in campagna elettorale e proponga al Paese un esecutivo di sinistra con al primo punto l’aumento della pressione fiscale. Per quanto ci riguarda quella di Letta è un’idea non percorribile da questo governo di unità nazionale che ha come obiettivi il superamento dell’emergenza sanitaria ed economica”.
Draghi frena Letta: qual è la sua reazione?
Letta deluso esordisce su Twitter, dichiarando pubblicamente il suo intento di non rassegnarsi. Il Twit recita così: “Io ho fatto una proposta sui giovani. E poi, con serietà, ho parlato di come finanziarla. Ma vedo che si continua a parlare solo di patrimoni e successioni. Ne traggo la triste ennesima conferma che non siamo un paese per giovani. E non mollo”.