Il Presidente del Consiglio Mario Draghi e Papa Francesco si sono incontrati oggi venerdì 14 maggio, in occasione degli Stati Generali della natalità. L’incontro avvenuto a Roma nella Città del Vaticano, è stato un momento importante per parlare della situazione delle famiglie italiane e soprattutto delle donne lavoratrici.
Italia senza figli: la preoccupazione di Draghi
Quali le parole di Draghi e Papa Francesco sulla famiglia?
In Italia il tasso di natalità continua ad essere molto inferiore rispetto alla media dei Paesi Europei. Nel 2020 le nascite si sono ridotte del 30% e questo ovviamente non va bene. I dati che non rassicurano e i danni apportati dalla pandemia, confermano che il nostro Paese ha bisogno di risollevarsi. Ora con l’arrivo dei vaccini sembra che qualcosa stia migliorando ma forse è troppo presto per cantare vittoria. Ciò che è capitato nell’ultimo hanno non ha di certo incoraggiato le nuove famiglie a pensare di allargarsi con l’arrivo di un bambino.
I tempi sono sempre più incerti e sbarcare il lunario sta diventando sempre più difficile. Secondo Papa Francesco è quindi doveroso fornire aiuto ai giovani che già scoraggiati dal momento, non pensano più a formare famiglie numerose. Il Papa ha detto: “Ringrazio tutti voi che oggi riflettete sul tema urgente della natalità, basilare per invertire la tendenza e rimettere in moto l’Italia a partire dalla vita, a partire dall’essere umano. Ed è bello che lo facciate insieme, coinvolgendo le imprese, le banche, la cultura, i media, lo sport e lo spettacolo. In realtà ci sono molte altre persone qui con voi: ci sono soprattutto i giovani che sognano”.
Draghi: “Lo Stato deve sostenere le donne”
Il Premier Mario Draghi è intervenuto sul tema delle famiglie, parlando anche della situazione delle donne che devono essere sostenute dallo Stato. Queste le parole del Presidente del Consiglio: “Per molti anni si è pensato che il desiderare o meno dei figli dipendesse dall’accettare con coraggio e umanità questa dimensione etica. O invece respingerla, negarla in favore dell’affermazione individuale. Ciò ha avuto conseguenze sociali divisive. Si è guardato alle donne che decidevano di avere figli come un fallimento, e all’individualismo come una vittoria.
Oggi, con il superamento di importanti barriere ideologiche, abbiamo capito che questa è una falsa distinzione che non trova riscontro nei dati, come mostra uno studio recente del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione. Le coppie vorrebbero avere più figli di quelli che effettivamente hanno. In Italia, questa differenza è molto ampia. Le coppie italiane vorrebbero in media due figli, ma ne hanno, sempre in media, meno di 1,5. Inoltre, se riflettiamo bene, la consapevolezza dell’importanza di avere figli è un prodotto del miglioramento della condizione della donna, e non antitetico alla sua emancipazione. Lo Stato deve dunque accompagnare questa nuova consapevolezza”.