Draghi come Conte, riparte la solfa dei DPCM, allora non era così male? Stop agli spostamenti tra le regioni per un altro mese. Dal 25 febbraio si blocca ancora lo spostamento tra una regione e l’altra. Il provvedimento è al centro del nuovo decreto per affrontare l’emergenza sanitaria.
Draghi come Conte: allora il modus operandi del governo precedente non era sbagliato?
Il governo ha informato regioni, province e sindaci che la misura sarà applicata dal 25 febbraio a tutte le regioni, a prescindere dal colore. Nella riunione, il ministro della Salute Roberto Speranza ha riportato una situazione molto seria. Il ministro ha specificato che non si tratta di fare allarmismi. Ma nell’immediatezza non possiamo avere tempi di reazione dei vaccini efficaci. Secondo il ministro a preoccupare sono le varianti, di cui ovviamente non si hanno vaccini. Le restrizioni sono indispensabili, secondo il ministro. Ora vorrei sapere, visto il tipo di azione di questo governo, quando i focosi oppositori di Conte e della sua azione cominceranno a scusarsi.
Il vaccino Draghi è differente: beato chi ci crede
Allora quando facciamo saltare il governo?
“Misure prese a livello nazionale, lockdown nazionale o zona arancione su tutto il territorio non hanno senso. Se ci sono realtà comunali o provinciali più colpite di altre, si deve intervenire, senza penalizzare l’intera popolazione”. Matteo Salvini, leader della Lega, si è espresso così nella mattinata. Quindi Signor Salvini quando facciamo saltare questo governo? L’Italia è nuovamente ferma, e a fermarla è la persona che lui ha sostenuto e che sostiene, lei fa parte del governo: quindi? Attendiamo risposte. Mentre Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni chiede che le decisioni adottate dal governo siano annunciate con più anticipo rispetto al passato. Il ministro della Cultura Dario Franceschini in delirio totale, pensa e propone che l’Italia debba essere il primo Paese i Europa a riaprire cinema e teatri. Ma su tutto una cosa che ha me non piace è: il cdm ha anche nominato il nuovo Capo di Stato maggiore dell’Esercito. Si tratta del generale Pietro Serino, attuale capo di Gabinetto del ministro Lorenzo Guerini.