Un artista che ha influenzato con le sue tecniche pittori e scultori contemporanei e delle generazioni successive. Con 130 opere di Donatello a Palazzo Strozzi e al Bargello Firenze riporta l’attenzione su uno dei maestri del Quattrocento. L’esposizione è in programma dal 19 marzo al 31 luglio.
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Perché visitare la mostra di Donatello a Palazzo Strozzi e al Bargello?
L’esposizione primaverile di Firenze è l’occasione per apprezzare i capolavori di Donato di Niccolò di Betto Bardi. Il curatore Francesco Caglioti che ha lavorato anche alla mostra sul Verrocchio del 2019 intende fornire le attestazioni dell’importanza del linguaggio di Donatello nell’arte. Infatti, l’esperto ritiene che la visione dell’opera creativa dell’artista sia riscontrabile fino al Seicento. Scultore, è noto per la tecnica del rilievo stiacciato e l’impiego della prospettiva nelle opere. Nei due musei si trovano molti suoi capolavori. Quindi, il percorso mette in evidenza il San Giorgio e il David bronzeo, importante perché dopo l’età classica, è il primo corpo nudo raffigurato a tutto tondo. Inoltre, non è collegato a un elemento architettonico. Il pubblico potrà ammirare anche la Madonna col bambino e l’Attis.
Le opere in mostra
Palazzo Strozzi e il Museo del Bargello hanno chiesto la collaborazione di centri culturali italiani e esteri per la mostra. Hanno dato la disponibilità il Louvre e il Kunsthistorisches di Vienna, oltre a alcune esposizioni americane. Saranno inseriti nel contesto dei poli artistici anche i bassorilievi del Battistero di Siena e la basilica di Sant’Antonio, oltre a reliquiari e crocifissi. Infatti, il talento di Donatello è riconosciuto, tanto che confraternite e enti civili gli affidano lavori nelle chiese e monumenti pubblici, come la statua di Gattamelata a Padova. L’artista ha rotto con la tradizione, prendendo ispirazione dall’arte dell’antichità e del Medioevo e mescolando gli elementi per creare un linguaggio.