domenica, Aprile 13, 2025

Disnomia e ansia sociale

“Ce l’ho sulla punta della lingua”, “Ce l’avevo proprio ora in mente, ma mi è sfuggita”, sono alcune espressioni che possiamo pronunciare quando stiamo conversando con qualcuno, o stiamo sostenendo un’interrogazione a scuola, e non riusciamo a ricordare un nome, una persona o una specifica parola, senza compromissione della capacità di comprendere o ripetere quella parola stessa. Se accade con una certa frequenza, può essere opportuno rivolgersi a uno psicologo e a un logopedista, per comprenderne le cause. Infatti, la disnomia può essere collegata all’ansia sociale, e può tendere a sviluppare fobie sociali ed altri disturbi. Anche la confusione mentale. Andiamo a capire come agiscono e a vedere come stimolare il ricordo delle parole.

Cos’è la disnomia

La disnomia è la difficoltà di una parola a venire in mente e può essere collegata alla presenza di ansia sociale. Si tratta di un disturbo specifico del linguaggio. E’ definito anche ‘Difficoltà di accesso lessicale’. Si caratterizza per la difficoltà a richiamare alla memoria un nome, una persona o una specifica parola, mentre si sta conversando con qualcuno, o mentre si sta sostenendo un’interrogazione a scuola, senza che ci sia compromissione della capacità di comprendere o ripetere quella parola stessa.

H3 Come si presenta?

Esistono segnali frequenti della manifestazione della disnomia. Ad esempio, chi ne soffre può tendere a sostituire la parola che ‘scappa’ con una dal significato simile, o attinente. Come pure, ci si può esprimere attraverso giri di parole per andare a sopperire a quel vuoto momentaneo. Inoltre, è possibile che la persona faccia ricorso a esclamazioni, per temporeggiare. Ad esempio, ‘uhm’, ‘ehm’ o ‘mmh’, e così via. O si tende a gesticolare.

Cosa succede in caso di disnomia

La disnomia si caratterizza per la difficoltà a richiamare alla memoria una parola. La memoria è quella capacità di immagazzinare le informazioni. Quindi, di assimilare, conservare e richiamare, sotto forma di ricordo, le informazioni apprese, recuperandole. Mancando tale capacità, la specifica parola non viene alla mente. Ciò può essere spiegato anche dal fatto che la memoria umana dipende dalla situazione ambientale e dal contesto sensoriale. Come pure dalle motivazioni e dalle sensazioni emotive.

Cause

La disnomia può essere collegata all’ansia sociale, e può tendere a sviluppare fobie sociali ed altri disturbi. L’ansia, specialmente in alcuni contesti, può ingigantire la difficoltà di richiamare alla memoria una parola. Ci si può sentire impotenti. Fino a percepirsi incapaci e ritenere di avere difficoltà cognitive.

Tra le cause, ci possono essere:

  • conseguenza di un disturbo del linguaggio o dell’apprendimento, che influenza negativamente le abilità linguistiche;
  • lo stress emotivo. Gioca un ruolo importante, specialmente nel contesto scolastico. Ad esempio, uno studente che per giorni si è preparato efficacemente per sostenere un’interrogazione, durante la stessa incontra difficoltà a trovare le parole giuste. I docenti possono trarre la deduzione che non ci sia adeguata preparazione, che non ci sia stato adeguato studio. Mentre non è così.

Disnomia e ansia

L’ansia è definita come ‘sentimento penoso associato a un atteggiamento di attesa di un evento imprevisto e vissuto come spiacevole’. La psicopatologia del bambino la associa all’angoscia e alla paura. Infatti, sono collegate perché l’individuo non riesce a rispondere adeguatamente ad una tensione percepita come minacciosa. Così, ansia e paura possono generare angoscia. Questi stati favoriscono la disnomia.

Le manifestazioni d’ansia nella disnomia

L’ansia in età evolutiva è connessa ad un sentimento di apprensione verso qualcosa di terribile che sta per verificarsi. Si manifesta con:

inquietudine verso il futuro. Quindi, paura di una disgrazia imminente;

ira e capricci;

paure verso azioni commesse nel passato;

autosvalutazione e sensi di colpa;

richieste verso l’adulto di essere rassicurato.

I disturbi d’ansia, a queste età, possono manifestarsi attraverso le fobie sociali e comportamenti ossessivo-compulsivi.

Effetti dell’ansia sociale generata da disnomia

L’ansia sociale può portare a comportarsi con modi estremamente riservati, quando si è in pubblico. La postura è rigida e difensiva. La tendenza è di parlare a voce bassa. Si fa molta fatica a guardare negli occhi il proprio interlocutore. Si arrossisce. Ci si sente nervosi e si sviluppa apprensione per il timore di essere giudicati. Si possono generare sensi di colpa per la propria timidezza. Come pure il timore che gli altri possano capire che si sta provando paura.

La fobia sociale e i comportamenti ossessivi

La Fobia Sociale è un disturbo d’ansia caratterizzato da ansia significativa che deriva da situazioni interpersonali o di prestazione in pubblico, dove l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri. Si caratterizza per la paura di essere criticati dagli altri durante azioni o compiti di vario genere. Come avviene a scuola, mentre si svolge un compito o si è sottoposti ad un’interrogazione. Come pure tutte quelle situazioni in cui si è sottoposti alla valutazione di altre persone. Il forte desiderio di fornire una buona impressione viaggia insieme ad una forte incertezza sul raggiungimento di questo fine.

Così, l’individuo tende a manifestare quote d’ansia. Potrà essere valutato negativamente. Anche perché, la paura e l’ansia che si manifestano nella fobia sono eccessive rispetto alla reale minaccia di quella specifica situazione.

Tra i comportamenti ossessivo-compulsivi, si trovano i rituali e le idee ossessive. Questi rappresentano dei tentativi di contenere e contrastare le situazioni percepite come pericolose e distruttive.

Le conseguenze sono disagio a livello psichico e a livello di funzionamento sociale e scolastico. E in altri settori.

La confusione mentale

L’ansia provoca la confusione mentale. Infatti, quest’ultima rientra tra i sintomi dell’ansia. Si verifica un vero e proprio ‘brain fog’, cioè un ‘annebbiamento mentale’. La difficoltà a richiamare alla mente le parole può essere associata alla confusione mentale. La difficoltà nel linguaggio si traduce esattamente nel dimenticare le parole. Infatti, esistono correlazioni in caso di eccesso di cortisolo, l’ormone dello stress. Se i suoi livelli sono normali, le capacità mnemoniche sono buone. In caso di quantità eccessive, tali capacità possono essere compromesse. Fino ad estraniarsi completamente dal contesto situazionale.

Per comprenderne appieno le cause, quindi se lo stato di confusione dipende dall’ansia, si può fare attenzione alla presenza di altri sintomi ansiosi. Come pure se c’è frequenza e regolarità nel manifestarsi del disturbo.

Stimolare il ricordo delle parole

In presenza di disnomia, o di alcune sue caratteristiche, è importante rivolgersi ad uno psicologo e ad un logopedista per valutare il disturbo.

Mentre dal punto di vista pratico, può essere utile seguire delle indicazioni per stimolare il ricordo delle parole. Ad esempio, alcune sono:

  • visualizzare la parola scritta sulla carta;
  • associare un’idea o una qualità alla parola che non sovviene;
  • cercare di spiegare la parola descrivendola, per farla comprendere a chi la ascolta;
  • pronunciare le lettere dell’alfabeto per riconoscere il suono dell’iniziale della parola che si deve pronunciare;
  • usare sinonimi;
  • fare collegamenti con altre parole seguendo le rime;
  • usare le associazioni visive, collegando il nome da ricordare con elementi visivi.

La disnomia origina frustrazione e senso di impotenza. Si verifica un blocco della comunicazione verbale. Ciò, può portare a dedurre che l’interlocutore possa perdere la pazienza, dunque si tende a rinunciare ad esprimersi. Ciò produce maggiore frustrazione. Che va risolta. Sono importanti anche l’attività fisica che aiuta il cervello a mantenersi in salute, e ritmi regolari del sonno. Per aiutare a mantenere le funzioni cognitive efficienti.

https://www.periodicodaily.com/lattivita-fisica-migliora-la-memoria-oltre-a-produrre-benessere/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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