È terminato il vergognoso, inconcepibile e pretenzioso sciopero della fame di Dimitris Koufodinas. L’ex terrorista greco, leader dell’ignobile gruppo terroristico di estrema sinistra 17 Novembre, condannato giustamente a undici ergastoli, ha deciso di terminare il suo sciopero della fame, durato circa due mesi e mezzo. La notizia, data suo avvocato Ioanna Kourtovik ha il sapore del ridicolo: “Ha scelto la vita”, ha scritto.
Dimitris Koufodinas ora cosa vuole la grazia?
Per soggetti come lui non basterebbero mille anni, e non voglio andare oltre. Il gruppo terroristico da lui capitanato, ebbe come principali nemici obiettivi Americani e capitalistici in Grecia. Si rese responsabile in tutto di 25 omicidi e di decine di attentati. L’ultima vittima fu il militare britannico Stephen Saunders, colpito a morte nel giugno del 2000. Si ritiene che l’organizzazione si sia statadefinitivamente sciolta nel 2002, dopo l’arresto ed il processo di molti componenti. In tutto 19 persone vennero accusate di circa 2.500 reati relativi alle attività terroristiche del gruppo.
Terrorismo vero
Rifacendosi alla lotta di classe teorizzata dal Comunismo, e contraria al Capitalismo e alla Destra della Grecia, si staccò dal movimento studentesco greco, giudicato troppo moderato. Si rese responsabile di attentati dinamitardi contro le forze armate greche, considerate alleate del Capitalismo mondiale. Successivamente passò ad aggressioni contro militari americani di stanza in Grecia. Gravissime le azioni di guerrigliere con il lancio di razzi contro le basi NATO in Grecia e Turchia. Ma anche azioni dinamitarde contro le banche presenti in Grecia, contestando anche la presenza turca a Cipro, reputata un presidio militare imperialista, umiliante per il popolo cipriota. Con la nascita della Comunità Europea, iniziarono azioni di guerriglia contro le strutture dell’Unione europea in Grecia, che si spinsero fino all’uso di lanciarazzi contro gli incontri dell’Unione europea svoltisi ad Atene.
Dimitris Koufodinas: un animale che avanza pretese
Koufodinas aveva iniziato il suo sciopero della fame l’8 gennaio, per protestare contro il suo trasferimento in un carcere sperduto e difficilmente raggiungibile dalla sua famiglia. Da quasi un mese si trova nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Lamia, nella Grecia centrale. Nonostante tutto, al momento non sembra che il governo greco sia intenzionato ad accettare le richieste fatte da Koufodinas quando iniziò il suo sciopero della fame.