Il ruolo degli esperti nel sovraccarico di informazioni sul Covid-19 è cruciale. Con la crisi di governo hanno conquistato un loro proprio spazio rispetto alla politica.
Crisi di governo: l’analisi di Reputation Science
Draghi alla Camera: oggi la fiducia dei Deputati al nuovo Governo
Reputation Science è la società leader in Italia nell’analisi e gestione della reputazione. Nei giorni in cui si stava formando il nuovo Governo Draghi, ha messo a confronto i volumi delle conversazioni online (social, news, blog, ecc.) riferite ai principali leader politici con quelle di virologi ed esperti di Covid19. Dai dati emerge che questi ultimi hanno conquistato una loro fetta consistente nel dibattito degli ultimi giorni. Dal 13 febbraio, giorno del giuramento dei ministri, il Neopresidente del Consiglio Mario Draghi occupa il 28,6% dei contenuti analizzati. Le posizioni successive sono occupate da Matteo Salvini (8,6%), Alessandro Di Battista (6.9%) e Matteo Renzi (6,3%). Tuttavia, è bene notare che al quinto e sesto posto troviamo Walter Ricciardi (5,1%) e Andrea Crisanti (3,8%), protagonisti nelle ultime ore di un acceso dibattito circa le loro dichiarazioni sulla necessità di un nuovo lockdown.
La voce degli esperti predomina durante la crisi di governo
I due esperti (Ricciardi e Crisanti) superano per share online molti protagonisti della politica. Ad esempio, il Presidente della Liguria Giovanni Toti (3,4%), il segretario del PD Nicola Zingaretti (3,3%), la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (3,3%), il Presidente del Veneto Luca Zaia (2,9%) e quello della Lombardia Attilio Fontana (2,8%). La preminenza della voce degli esperti su quella dei politici si fa sentire anche nelle posizioni più basse di questa particolare classifica. Per citarne alcuni, Massimo Galli (1,7%), Matteo Bassetti (1,7%), Roberto Burioni (1,6%) e Fabrizio Pregliasco (1,5) registrano negli ultimi tre giorni uno share più alto del Governatore della Campania Vicenzo De Luca (1,2%).
Il ruolo degli esperti nel dibattito pubblico
Questi dati dimostrano quanto la presenza degli esperti nel dibattito pubblico sia ormai pervasiva e quanto in questi mesi di pandemia essi abbiano assunto un ruolo sempre più politico, in grado di generare consensi e dissensi attraverso le opinioni espresse ai media e sui social.
Di cosa si occupa Reputation Science?
Reputation Science fonda la propria visione su un modello strategico e consulenziale che integra le competenze della comunicazione tradizionale e digitale. Per la prima volta in Italia si assicura un approccio metodologico scientifico e misurabile alla gestione della reputazione. Il risultato è la capacità di operare attraverso la definizione e l’implementazione di strategie data driven. Si tratta di strategie basate su un’analisi dei dati rigorosa e supportata da metodi matematici. L’impostazione di una corretta strategia di comunicazione deve necessariamente partire da una chiara comprensione della reputazione di un brand e della sua possibile evoluzione nel tempo. Deve dunque comprendere «lo stato attuale» e le potenziali vulnerabilità.
Alla base dell’approccio metodologico di Reputation Science c’è infatti un processo fondato su due momenti, in costante interazione: dall’analisi dei dati alla pianificazione strategica.