Cosimo Gamberucci è un pittore italiano di origine fiorentina, della seconda metà 1500 e prima parte 1600. Quasi a fine 1500, l’artista inizia l’attività pittorica, nella realizzazione di numerose opere presso le chiese più note, come: il Duomo di San Miniato, la basilica di Santa Maria Novella, il Duomo di Pisa ed altre. Alcune opere del pittore sono: Adorazione dei Magi, San Marziale, Santa Chiara e i saraceni.
Cosimo Gamberucci chi è?
Cosimo Gamberucci nasce a Firenze l’8 gennaio 1562 e decede nella città di origine il 24 dicembre 1621. Il percorso formativo del pittore avviene presso l’Accademia delle Arti del disegno, nel 1578. Durante lo stesso anno, lo studente accetta una commissione per l’istituzione, dove esegue un dipinto dal nome La creazione dell’uomo, per la festività di S. Luca. Di fatto, Gamberucci ottiene dall’incarico grande prestigio, che la scuola artistica gli riconosce, con l’ingresso nella bottega di Santi di Tito.
Inoltre, risulta notevole il talento grafico di disegno dell’artista fiorentino, che realizza numerosi schizzi di alto valore espressivo. Per il tratto dei disegni, Gamberucci utilizza la matita rossa e con lo stesso metodo di lavoro prosegue nel tempo, fino all’inserimento delle opere, presso il Louvre. Oggi l’Istituto d’arte di Gamberucci si chiama Accademia di Belle Arti, che sviluppa l’esigenza delle arti applicate. Durante gli studi pittorici, Gamberucci aderisce alla corrente artistica del Manierismo, in cui trova la propria espressione artistica.
Agli inizi degli anni Ottanta, nascono le opere: Tommaso cinto dagli angeli, la Salita al cielo di S. Domenico, il Beato Giovanni da Salerno che prende possesso del convento, S. Domenico che si flagella, S. Vincenzo Ferrer che guarisce gli infermi, le Storie della Passione. Inoltre, il pittore esegue numerosi lavori all’interno delle chiese, tra cui: Adorazione dei Magi, San Marziale, Santa Chiara e i saraceni.
Lo stile del pittore e le opere
Nel periodo degli anni Ottanta, Gamberucci esprime sugli affreschi un’influenza artistica da Santi di Tito, con i soggetti dalle movenze eleganti. Invece dalle opere, l’aspetto architettonico e dei paesaggi risalta nella semplicità, di cui il Sogno di Gioacchino. Dalla distinzione delle opere, nei dipinti rispetto agli studi grafici, i personaggi risentono della spontaneità espressiva. Nel 1589 l’artista crea la tela dal nome Storie della Vergine, sulla controfacciata del Duomo di Firenze.
Altre opere del pittore fiorentino sono: Caterina de’ Medici circondata dai grandi del suo tempo, Martirio di S. Bartolomeo, Adorazione dei pastori, S. Pietro che guarisce lo storpio, Funerali di S. Alessio, Miracolo di S. Chiara, Resurrezione di Tabita, Miracoli di S. Margherita, Resurrezione di Lazzaro ed altre. Il pittore fiorentino decede nella città di origine il 24 dicembre 1621, all’età di cinquantanove anni.