sabato, Aprile 19, 2025

Corte Suprema americana discute del diritto all’aborto

L’America trona al Medioevo. Approda alla Corte Suprema americana la prima disputa sull’interruzione di gravidanze che può mettere in discussione il diritto all’aborto negli USA, sancito nel 1973 con la storica sentenza Roe v. Wade. La Corte, per la prima volta da quando vanta una maggioranza di giudici conservatori (6 a 3), dovrà valutare la costituzionalità della legge del Mississippi che vieta praticamente tutte le interruzioni di gravidanza dopo la 15esima settimana.

Approda alla Corte Suprema americana il diritto all’aborto?

La Corte Suprema americana ha accettato di ascoltare un caso chiave per il diritto all’aborto. Si tratta di una controversa legge del Mississippi che vieta la maggior parte delle interruzioni di gravidanza dopo 15 settimane. Questo caso è molto importante perché potrebbe portare la Corte Suprema, che ora è a maggioranza conservatrice, a riesaminare Roe v. Wade, la storica legge del 1973 che ha legalizzato l’aborto a livello nazionale prima delle ultime 24 settimane circa di gravidanza. Il diritto all’aborto sancito con la Roe v. Wade venne riaffermato 19 anni dopo dalla Corte Suprema con il verdetto sul caso ‘Planned Parenthood of Southeastern Pennsylvania contro Casey’.

L’ultimo ricorso alla Corte Suprema a favore di una simile legge in Louisiana venne bocciato grazie al voto contrario del giudice capo John Roberts. Il giudice conservatore si era unito ai liberal guidati da Ruth Bader Ginsburg, scomparsa il 18 settembre dello scorso anno e sostituita dalla conservatrice, fervente cattolica, Amy Coney Barrett, nominata da Donald Trump.

I conservatori cercano di vietare l’aborto

Negli ultimi tempi molti Stati americani a guida repubblicana hanno emanato una serie di leggi contro l’aborto. Il verdetto potrebbe arrivare durante le elezioni di midterm del 2022, dove i repubblicani cercheranno di riconquistare la Camera e il Senato. Il presidente dell’Alabama Pro-Life Coalition, l’avvocato Eric Johnston, ha affermato: “Finché la Corte Suprema era composta da giudici che non avrebbero considerato di vietare l’aborto non c’era motivo di provarci. Ora crediamo sia arrivato il momento”.

Johnston ha contribuito a scrivere la legge approvata a maggio 2019 in Alabama con l’obiettivo, esplicito, di arrivare alla Corte Suprema. Il testo prevede una condanna fino a 99 anni di carcere per i medici che praticano un aborto, tranne in caso di pericolo di vita per la madre. In caso di violenza sessuale, per esempio, il dottore che ha eseguito l’aborto rischierebbe una condanna superiore a quella dello stupratore. Il testo al momento bloccato dalla sentenza di un giudice distrettuale.


Arkansas approva la legge sull’aborto più severa negli USA

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