sabato, Aprile 19, 2025

Coronavirus: Facebook rimuove i post di Bolsonaro

Sono molte le fake news e le notizie non verificate che circolano al momento nella rete e attraverso i principali canali informativi riguardanti il covid-19, il nuovo agente patogeno responsabile della pandemia sul quale non si è ancora formata adeguata letteratura scientifica.

Jair Bolsonaro, recentemente contestato a suon di pentole e padelle dai propri concittadini per non aver preso seriamente in considerazione i rischi collegati al diffondersi dell’epidemia in America latina e non aver adottato alcuna misura idonea a contenerla, è tornato protagonista della scena mondiale dopo che il popolare social network fondato da Mark Zuckerberg ha deciso di cancellare i post del Presidente brasiliano accusati di diffondere notizie tendenziose e disinformative.

Zuckerberg, che solo pochi giorni fa aveva reso noto in teleconferenza con i media il suo impegno in prima linea per contrastare la diffusione di fake news attraverso la sua piattaforma, ha disposto la rimozione immediata di alcuni post del Presidente relativi all’auto-isolamento in quanto non aderenti alle raccomandazioni diramate dalle istituzioni e dai maggiori esperti a livello internazionale quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

In particolare, la piattaforma ha deciso di rimuovere dal feed i commenti di Bolsonaro – asserenti l’inutilità della quarantena e che esortavano la popolazione a riprendere gli impegni lavorativi per supportare l’economia – in quanto non rispondenti agli standard di Menlo Park, che si attiene esclusivamente alle raccomandazioni condivise sul contenimento e contrasto della diffusione epidemica.

Provvedimenti analoghi nei confronti di Bolsonaro erano stati adottati anche da Twitter che lunedì ha rimosso due video pubblicati dal presidente che lo riprendevano a spostarsi liberamente sul territorio nonostante le restrizioni alla circolazione e nei quali il leader invitava la popolazione ad assumere quale profilassi la clorochina, farmaco impiegato nella terapia malarica, noto per i notevoli effetti indesiderati e rispetto al quale c’è ancora molta cautela dopo i primi trattamenti a livello sperimentale.

A livello internazionale, infatti, non è ancora stato possibile dimostrare l’efficacia e la validità di questo principio attivo a trattare l’infezione da covid-19.

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