Dopo le inondazioni, la Libia deve affrontare una nuova emergenza: la contaminazione dell’acqua. Le autorità sanitarie hanno lanciato l’allarme sulla diffusione di malattie trasmesse dall’acqua nelle aree colpite.
Contaminazione dell’acqua in Libia
Più di una settimana dopo le inondazioni causate dalla tempesta Daniel che hanno devastato la Libia orientale e causato migliaia di morti, i sopravvissuti si trovano ad affrontare un’altra minaccia: la contaminazione dell’acqua. Le autorità sanitarie hanno lanciato l’allarme sulla diffusione di malattie trasmesse dall’acqua nelle aree colpite, in particolare nella città di Derna. Gli esperti hanno avvertito che le acque alluvionali hanno gravemente contaminato le fonti d’acqua con liquami, rendendole insicure per il consumo ed esponendo le comunità a gravi rischi per la salute. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, almeno 150 persone si sono ammalate a causa della contaminazione dell’acqua nei 10 giorni successivi all’alluvione, tra cui circa 55 bambini a Derna.
Il portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa Jessica Moussan ha affermato che per affrontare il problema della contaminazione dell’acqua bisogna combinare misure a breve e lungo termine. Il primo passo, ha spiegato Moussan, è fornire acqua sicura per il consumo, sia per bere, per cucinare o per scopi igienici. Nel lungo periodo, l’attenzione si concentrerà principalmente sulla riparazione delle infrastrutture necessarie, oltre ad altre misure che includono la clorazione delle fonti idriche pubbliche e la diffusione di informazioni sulle pratiche idriche sicure.
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