Il Consorzio Colli Euganei, importante azienda che tutela e promuove vini ha curato un webinar straordinario. Infatti parliamo dell’evento intitolato “La scelta del vino tra emozioni e condizionamenti”. Giornalisti, produttori o semplici appassionati hanno partecipato con grande gioia al fantastico evento virtuale che ha fatto l’en plein.
Quali domande ha posto l’evento organizzato dal Consorzio Colli Euganei?
Come si sceglie un vino? Cosa ci spinge ad acquistare un’etichetta e non un’altra? Cosa ci condiziona nella scelta di una bottiglia? Domande che il comparto vitivinicolo si fa da tempo. Anzi, in quest’anno pandemico tutti i quesiti hanno un’importanza ancora più forte. Dunque la questione ha evidenziato la necessità della vendita e anche gli importanti elementi legati al marketing e alla comunicazione. Quest’ultimi, d’altro canto, rivelano una posizione sempre più indispensabile, soprattutto nei confronti di un pubblico in continuo cambiamento. Anche il discorso sulle dinamiche di approccio dei consumatori e sull’adeguatezza degli strumenti ha avuto un ruolo massiccio nell’intera discussione.
Il successo di “La scelta del vino tra emozioni e condizionamenti”
Ha riscosso grande successo il webinar “La scelta del vino tra emozioni e condizionamenti” promosso dal Consorzio tutela vini Colli Euganei, condotto da Vincenzo Russo, Professore di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e moderato dal direttore responsabile di Wine Meridian Fabio Piccoli. In primo piano i Colli Euganei, uno dei primi bio-distretti presenti in Italia.
Consorzio Colli Euganei: le emozioni dei consumatori
Il dibattito dell’evento si è incentrato anche sul tema delle emozioni. Ma in che senso? Secondo gli organizzatori i consumatori scelgono un vino soprattutto in base alle emozioni e non con un ragionamento razionale. Di qui dunque l’importanza di strumenti in grado di rilevare le reazioni emotive. Dalla comparazione dei dati rilevati con l’eye-tracking, ad esempio, si possono capire le scelte in materia di packaging. In realtà le confezioni che hanno successo non sono quelle che puntano sulla gradevolezza, ma sulla visibilità. Il 64% degli acquisti avviene infatti grazie alla visibilità di un prodotto che a sua volta viene scelto nell’arco di 4/20 secondi. Ecco allora che gli strumenti del neuromarketing consentono di aumentare la visibilità di un prodotto, arrivando a un potenziale di vendita maggiore del 35%.
Le emozioni e i ricordi
Inoltre, restando in tema di emozioni, di fronte a due prodotti praticamente identici, il consumatore tenderà a scegliere quello con elementi emozionali che catturano maggiormente l’attenzione. Per esempio quello in cui il brand è più facilmente riconoscibile, o quello con l’immagine che trasmette l’idea di qualità, magari un po’ più costosa, ma giustificabile a livello emozionale. Il meccanismo può arrivare fino a ricordi quasi ancestrali che probabilmente ci spingono verso le scelte più giuste.
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