Cosa conosci di te stesso è un interrogativo al quale è interessante rispondere perché la persona ha delle sue capacità. La comprensione di sé deriva dalla psicologia evolutiva, dalla psicologia clinica e dalla psicoanalisi. Andiamo a vedere come è possibile e che cosa conosciamo di noi stessi.
Conosci te stesso
Conosci te stesso è l’imperativo di Socrate che suggerisce all’uomo di conoscersi. Cioè di attivare un cambiamento per raggiungere la parte migliore di sé, costruendo se stesso secondo il proprio desiderio.
È un interrogativo al quale è interessante rispondere perché la persona ha sue capacità che sviluppa. La comprensione di se stesso deriva dalla psicologia evolutiva, dalla psicologia clinica e dalla psicoanalisi.
Le capacità dell’individuo
La psicologia evolutiva studia lo sviluppo umano, quindi il processo di crescita dall’infanzia all’età adulta. Si interessa dell’intelligenza, della moralità e dell’affettività. L’intelligenza è la capacità di comprendere e di valutare la realtà; la moralità è la capacità di capire e scegliere il bene e il male; l’affettività è come si percepisce se stessi e ci si pone in relazione con gli altri. Queste tre dimensioni rivelano cosa conosci di te stesso. Quindi, cosa l’uomo conosce della propria realtà. La moralità è la capacità di valutare ciò che è bene e ciò che è male. Cambia e si evolve. Permette di valutare il bene in quanto bene per me e il bene in se stesso. L’affettività comprende l’esperienza della relazione e quanto il rapporto affettivo sia importante per la persona. Amicizia, affetto, eros e empatia sono forme diverse di affettività.
La psicologia clinica permette di valutare e analizzare le problematiche psicologiche di cui la persona può soffrire. Come pure andare ad indagare i disordini sia del comportamento sia a livello cognitivo, alla luce della formazione delle capacità della persona, della promozione del benessere, arrivando a ‘conosci te stesso’.
La psicoanalisi evidenzia le relazioni con le persone e i cambiamenti. Questi ultimi servono per raggiungere il fine che la persona ha. Il fine della persona è la persona stessa, cioè la sua realizzazione.
Conscio e inconscio
Per scoprire cosa la persona conosce di sé, si fa appello al conscio e all’inconscio. Il conscio è il presente, quindi il campo di coscienza che la persona ha di sé e delle cose. L’inconscio è tutto ciò che è sconosciuto, cioè ciò che non è presente alla coscienza della persona. È quella dimensione di sé che solo la persona può conoscere veramente.
Conclusioni
È importante conoscere l’inconscio, che è la zona sconosciuta di se stessi. Contiene gli istinti della persona, come pure l’aspetto emotivo. Questi sono elementi che, se conosciuti, possono favorire la crescita, il benessere e la maturazione della persona. Quindi, all’interrogativo conosci te stesso, possiamo dire che ognuno dentro sé contiene degli aspetti e alcuni possono creare conflitto. Ma si può tendere al fine della capacità di relazionarsi, così da arrivare a conoscere noi stessi, anche incontrando qualche ostacolo nel raggiungimento del proprio fine.