giovedì, Aprile 17, 2025

Con Rosemberg “Arca di vetro” e le fornaci lagunari

La lavorazione del silicio a Murano crea un materiale che affascina per i suoi riflessi e si presta alla realizzazione di molti oggetti. Fino all’1 agosto Venezia presenta la collezione di animali dalle suggestive trasparenze di Pierre Rosemberg “Arca di vetro”.


Bizzarra la proposta dagli USA: il vetro salverà il ghiaccio dell’Artico?


Cosa rende particolare la collezione Rosemberg “Arca di vetro”?

La grande varietà di oggetti che la compongono, complessivamente 750 pezzi. L’ex Direttore del Museo del Louvre nei suoi soggiorni a Venezia ha acquistato molte riproduzioni di animali. Ha impiegato 30 anni per mettere insieme la raccolta in cui compaiono produzioni di vetrerie muranesi del Novecento e anche attuali. Quindi, la collezione è composta da oggetti realizzati da Tyra Lundgren, Toni Zuccheri e Alfredo Barbini.

Le creazioni in vetro pelugoso di Napoleone Martinuzzi

L’artista si è distinto per la tecnica utilizzata nella lavorazione della materia prima. Il suo vetro infatti presenta delle bolle che conferiscono un aspetto particolare alla creazione. Per ottenere l’effetto addensa il silicio con petrolio e agenti chimici durante la fusione. Il metodo rende la pasta vitrea opaca e dai colori decisi ed adatto alla resa dei dettagli. Il maestro vetraio oltre a molti animali, ha realizzato anche delle riproduzioni di diverse dimensioni di piante esotiche. Sono oggetti ornamentali che nascono dalla sperimentazione di sistemi artigianali.

Barovier & Toso nella collezione Rosemberg “Arca di vetro”

Alcune creazioni sono in vetro zebrato, cioè con strisce che creano luci e ombre sulla superficie. La tecnica è adatta a realizzare le miniature degli animali, a suggerirne le forme e definirne il corpo. Barovier ha lavorato in fornace negli anni Quaranta, portando avanti l’attività paterna.

La mostra

Le stanze di vetro di Venezia ospitano l’esposizione curata da Giordana Naccari e Cristina Beltrami. Il percorso racconta la storia dell’artigianato muranese del Novecento attraverso le creazioni che riproducono gli animali. La mostra è visitabile anche in modalità virtuale con approfondimenti e contributi illustrativi. Sono presenti anche opere di artisti viventi come Cristiano Bianchin, Isabelle Poilprez, Maria Grazia Rosin e Giorgio Vigna.
L’osservazione del mondo della natura offre molti spunti per realizzare oggetti di design. Le forme dei corpi, i colori, gli elementi che connotano le varie specie mettono alla prova il talento dell’artista.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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