A metà ‘900 in Inghilterra prese piede una forma di comunicazione chiamata polari, una sorta di “codice segreto” di cui la comunità gay usufruiva per parlare nei luoghi pubblici. Lo sviluppo di questo linguaggio fa seguito all’approvazione del Criminal Law Amendment Act del 1885, che criminalizzava l’omosessualità. Attualmente, il polari è stato completamente abbandonato dalla comunità LGBT, tanto come molti suoi componenti potrebbero non averne neanche mai sentito parlare. Sono comunque sopravvissute in alcune parti del mondo, come Filippine e Sudafrica, delle parlate utilizzate dalla comunità gay.
Qual era il linguaggio utilizzato dalla comunità gay nell’Inghilterra di metà ‘900?
Tra gli anni ’20 e gli anni ’60 del Novecento, nella comunità LGBT nel Regno Unito era piuttosto diffuso l’utilizzo del polari. Si trattava di un linguaggio segreto adatto alla comunicazione in spazi pubblici senza farsi capire dagli altri presenti. Parlato soprattutto a Londra, si trattava di uno slang comprendente una mescolanza di termini di derivazione italiana, rumena e di altre integrate nella lingua inglese. Il polari si sviluppò da una lingua preesistente, il cosiddetto “parlyaree” (dalla parola italiana “parlare”). Tale linguaggio veniva inizialmente impiegato da itineranti, per poi passare, prima di divenire lingua preesistente del polari, a un mezzo di comunicazione per piccoli criminali e mendicanti.
Il polari si è sviluppato come una vera e propria lingua
Insomma, nel giro di pochi anni l’utilizzo di un proprio “linguaggio in codice” aveva permesso alla comunità gay di formare una vera e propria sottocultura, sviluppatasi sulla base di una lingua e di consuetudini comuni. Nonostante diverse persone lo abbiano criticato poiché considerato capace di “effetti ghettizzanti”, il polari è riuscito a sopravvivere in alcuni termini del parlato inglese. Come ogni linguaggio, risulta piuttosto ovvio che nel giro di molti anni il polari si sia ampiamente sviluppato. Esso assorbì elementi di lingue straniere o parlate dialettali conosciuti nel Regno Unito, come lo yiddish. Sembra addirittura che il polari arrivò ad avvalersi dello slang dell’aeronautica militare statunitense. Nonostante i principali cittadini a utilizzare con una certa frequenza questo linguaggio fossero gli uomini gay, nel giro di poco tempo il polari era conosciuto da tutti coloro che oggi fanno parte della comunità LGBTQ.
Il polari non è più utilizzato nella comunità gay
Il linguaggio del polari iniziò gradualmente a svilupparsi dopo l’approvazione del Criminal Law Amendment Act (1885). Con tale legge veniva di fatto criminalizzata l’omosessualità. Con una lingua non compresa dai più, la comunità gay poteva contare sul fatto di non far riconoscere la propria sessualità in contesti pubblici. Il polari ha di fatto aiutato a consolidare il senso di comunità fra gli omosessuali. Oggi, tuttavia, nessuno parla più il polari. Infatti, con la decriminalizzazione dell’omosessualità (1967) i componenti della comunità gay iniziarono a farne a meno, mentre le successive generazioni non lo impararono nemmeno. Rimangono comunque alcuni luoghi nel mondo in cui la comunità LGBT ricorre talvolta a gerghi e slang. Ad esempio, nelle Filippine si utilizza lo swardspeak, mentre in Sudafrica il gayle. L’eredità del polari continua comunque a essere ritenuto una parte importante per la storia della comunità LGBT.
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