Impianti idroelettrici in Valle d’Aosta e fotovoltaici in Piemonte garantiscono gran parte del fabbisogno energetico. I dati del 2016 sui Comuni rinnovabili sono positivi per queste due regioni che hanno superato gli obiettivi previsti dalla normativa in vigore, in particolare il decreto Burden sharing del 2014 con l’11,5% di copertura energetica da fonti rinnovabili, e quelli comunitari per il 2020 come il resto dell’Italia. In Valle d’Aosta 2mila impianti green (soprattutto fotovoltaici) producono più energia di quella che viene consumata in tutto il territorio regionale, mentre in Piemonte si raggiunge il 54% del fabbisogno (fotovoltarico e bioenergie).
Tra Piemonte e Valle d’Aosta sono 465 i Comuni rinnovabili 100% elettrici, in cui cioè si produce più corrente di quella consumata; 101 sono quelli in cui il fabbisogno energetico è coperto tra il 70 e il 99% e 99 tra il 69 e il 50%. I paesi del solare sono oltre 1.200 e hanno almeno un impianto solare di 1.523 Mw: di solito si tratta di realtà piccole in cui l’energia in esubero viene in genere venduta alle aziende del settore.
Numerosi anche i comuni del solare termico, alcuni dei quali si distinguono per impianti particolarmente innovativi, come il Solarwall, un sistema annesso alla ventilazione di un’azienda che assicura un risparmio del 50% sulla bolletta del riscaldamento.
Un’ottantina di Comuni rinnovabili hanno realizzato interventi edilizi installando pannelli fotovoltaici o solari termici: gli impianti sono stati posizionati di solito nelle scuole, negli impianti sportivi o a servizio dell’illuminazione pubblica. L’eolico garantisce una produzione minore, infatti solo in diciotto Comuni piemontesi e valdostani esistono impianti di questo tipo. Geotermia e biomasse coprono il 6% del fabbisogno delle due regioni.
Tra i Comuni rinnovabili ci sono molti esempi di sostenibilità, come quelli realizzati per ridurre le emissioni di Co2 e gli impianti di geotermico a servizio di piccoli condomini abbinati a riscaldamento a pavimento e pannelli solari. Esistono anche dei veri e propri piani energetici ecosostenibili per l’edilizia pubblica in cui vengono impiegati bioriscaldamento e fonti fossili.