giovedì, Aprile 17, 2025

Come organizzare al meglio un viaggio “on the road”

Sogno nel cassetto di moltissime persone, un’avventura “on the road” è un’esperienza che si dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Non c’è niente di più entusiasmante che intraprendere un viaggio non organizzato e (perché no?) che non abbia una meta precisa.

Ciò che frena la maggior parte delle persone dall’intraprendere questo tipo di viaggio sono i pericoli che si potrebbero incontrare lungo il percorso ed il rischio di trovarsi in situazioni problematiche, difficili da gestire. Nonostante sia proprio l’avventura e l’imprevedibilità la vera essenza di un viaggio “on the road”, ci sono alcune accortezze che si possono adottare per minimizzare i rischi e, allo stesso tempo, massimizzare la qualità del tempo trascorso in viaggio.

In primo luogo è importante stabilire prima di partire un itinerario approssimativo che colleghi le varie tappe. Pur riservandosi la possibilità di cambiare idea in itinere e di prolungare o accorciare il soggiorno in un luogo, è fondamentale tracciare una bozza delle destinazioni che ci interessano e, soprattutto, del percorso da seguire per raggiungerle; questo vale soprattutto quando si viaggia a piedi senza un mezzo proprio, facendo affidamento sui mezzi pubblici. È consigliabile reperire informazioni utili ed esaustive sulle principali linee di trasporto della zona (treni, bus, pullman, metropolitane): in questo modo non si rischierà di passare notti intere nelle stazioni, di essere costretti a muoversi in autostop oppure di spendere un patrimonio in spostamenti non programmati in taxi.

Un altro elemento da valutare prima di partire è il budget. Certo, se i fondi a nostra disposizione sono illimitati il problema non si pone, ma nel caso non si abbia la possibilità di superare un certa soglia, è importante delineare un “programma” delle spese, decidendo prima di partire quale sia la cifra massima da destinare ad ogni singola necessità (cibo, spostamenti, sistemazioni per la notte), concedendosi spese extra solo se possibile. In caso contrario, si potrebbe rischiare di finire i fondi prima del tempo e non avere la possibilità di fare tutte le esperienze che si desiderano.

Il vero compagno di viaggio di un avventuriero è il suo zaino. Ma come riempirlo? Cosa portare con sé? Che il viaggio duri una settimana oppure 6 mesi la risposta è la stessa: solo del necessario, poiché uno zaino troppo pesante ed ingombrante può diventare con il tempo un vero fardello. Vestiti (un paio di cambi completi), kit per l’igiene (le ragazze potrebbero dover rinunciare a qualche accessorio per il make-up!), effetti personali (chiavi, portafogli, oggetti elettronici), cartine o strumenti GPS, borraccia, scarpe e ciabatte di ricambio. Tutto qui!

Niente panico: in caso di necessità sarà sempre possibile, grazie ad una spedizione internazionale, farsi mandare da casa qualunque cosa dimenticata, che ci si trovi a New York o nell’angolo più sperduto dell’Amazzonia.

Ma la cosa più importante da portare con sé in un viaggio è lo spirito d’avventura e di adattamento. Non bisogna aspettarsi di trovare sempre la strada spianata: di difficoltà e disagi potremo incontrarne, ma con il giusto atteggiamento tutto si può risolvere nel migliore dei modi. È proprio questo il bello!

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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