Il governo della Colombia ha decretato un cessate il fuoco e avviato colloqui di pace con i ribelli dell’EMC, il gruppo formato dai dissidenti delle FARC. L’amministrazione di Gustavo Petro è anche in trattative di pace con l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), un altro gruppo ribelle, con il quale ha iniziato un cessate il fuoco di sei mesi in agosto.
Colombia: cessate il fuoco e colloqui di pace con i ribelli EMC
Il governo colombiano ha decretato un cessate il fuoco di tre mesi con il più grande gruppo di dissidenti ex ribelli delle FARC del paese, avviando colloqui formali di pace con l’Estado Mayor Central (EMC) per porre fine al suo ruolo in un conflitto armato interno durato quasi sessant’anni. Nel decreto si legge che il cessate il fuoco con l’EMC sarà in vigore fino al 15 gennaio 2024. I delegati hanno firmato l’accordo durante un evento nella regione di Catatumbo, vicino al confine venezuelano, un’area che ha visto frequenti scontri tra l’esercito colombiano e gruppi armati illegali.
In questo primo accordo sono presenti impegni specifici come il rispetto delle norme del diritto internazionale umanitario -DIU- in particolare del Protocollo aggiuntivo 2 alle Convenzioni di Ginevra del 1949. Gli obiettivi e i principi del cessate il fuoco sono: rispettare la vita in tutte le sue forme, i diritti e le libertà della popolazione civile del territorio e l’ambiente, promuovere la pedagogia e la partecipazione della popolazione, le loro comunità e organizzazioni; cessare le operazioni militari offensive, operazioni speciali della polizia nazionale e azioni offensive dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP; facilitare le condizioni di funzionamento del Tavolo di Dialogo di Pace e creare le condizioni per il rispetto degli accordi territoriali, nazionali e immediatamente applicabili.
I ribelli EMC
Secondo i dati della Forza Pubblica, l’EMC, che si è separato dai guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) smobilitate dopo aver accettato un accordo di pace nel 2016, conta circa 3.545 membri – tra cui circa 2.186 combattenti e 1.358 nelle reti di appoggi – nelle regioni in cui hanno luogo il traffico di droga e l’estrazione illegale di oro. La presenza dell’EMC copre 173 comuni in 22 dipartimenti ed è diviso in cinque grandi blocchi: Occidental, che opera a Cauca, Valle, Nariño e alcune aree di Tolima e Huila; il Blocco Est, che opera a Meta, Caquetá e Huila; Magdalena Medio, con presenze a Catatumbo, a sud di Bolívar, Bajo Cauca e a nord di Antioquia; il Blocco Sud-Est, schierato a Guaviare, Vaupés, Putumayo, Caquetá e Amazonas, e il Comando di Coordinamento Est, che si trova ad Arauca, Casanare e nel sud del Norte de Santander.
Per quanto riguarda i suoi obiettivi, l’EMC non cerca di prendere il potere con le armi, come un tempo cercavano le FARC, ma piuttosto di cooptare il potere a livello locale e controllare le loro economie. “Gli attacchi contro le forze pubbliche vengono condotti secondo una logica di opportunità, deterrenza e ritorsione, ma non secondo una guerra di posizioni”, afferma un rapporto.
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