domenica, Aprile 20, 2025

Città Vecchia di Gerusalemme: la polizia riapre l’accesso

La polizia israeliana ha fatto marcia indietro e ha rimosso le barriere di sicurezza installate alla periferia della Città Vecchia di Gerusalemme. La decisione di delimitare l’accesso in una parte così importante della città non ha fatto altro che aumentare le tensioni tra palestinesi e israeliani. Nelle ultime notti, diversi razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione Israele.

La riapertura di Gerusalemme Est

È uno degli ingressi più emblematici della Città Vecchia di Gerusalemme: la Porta di Damasco. Proprio di fronte, una passeggiata a forma di teatro romano. È qui che tradizionalmente i palestinesi di Gerusalemme Est si riuniscono, ancor di più durante il mese di Ramadan. Ma quest’anno, a causa di alcuni tafferugli, la polizia israeliana ha deciso di installare delle barriere di sicurezza e di proibire ai palestinesi di trascorrere lì le loro serate. La situazione man mano si è aggravata, creando una lotta che si è diffusa rapidamente nei territori palestinesi. Nella Cisgiordania, secondo la polizia israeliana, i manifestanti hanno attaccato un checkpoint, presidiato dall’esercito di Israele. 


Gruppo suprematista pianifica dimostrazione di forza a Gerusalemme


Le fazioni: “Una leadership nazionale”

Le fazioni hanno esortato i palestinesi a mettere da parte le loro “differenze” e di unirsi nella creazione di una “Leadership nazionale della resistenza popolare” per proseguire uniti con la lotta contro Israele.

“In questo momento storico, affermiamo la continuazione della rivolta popolare a Gerusalemme, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza e sulle strade per un’intifada globale. Chiediamo alle masse di tutto il mondo di organizzare attività di sostegno a questa rivolta. Chiediamo anche alle masse della nostra nazione araba e islamica, a tutte le forze di libertà e di pace e a tutte le persone libere del mondo di esprimere il loro rifiuto dell’occupazione e delle sue politiche, e chiediamo alle Nazioni Unite e alle autorità internazionali comunità per fornire protezione al nostro popolo e punire i criminali di guerra israeliani”.

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