La Cina è contro l’indagine dell’UE sui veicoli elettrici cinesi. L’UE ritiene che la Cina stia violando le regole di mercato. L’indagine potrebbe mettere ulteriormente a dura prova i legami dell’UE con la Cina.
Cina contro l’indagine UE
L’Unione europea ha deciso di aprire un’indagine sulle auto elettriche cinesi. Bruxelles ritiene infatti che la Cina stia violando le regole di mercato. Pechino ha subito criticato la decisione dell’UE. Il ministero del Commercio cinese ha affermato che la decisione di avviare l’indagine è stata motivata dal desiderio di proteggere i mercati europei dalla concorrenza. “L’iniziativa dell’UE è un puro atto protezionistico che interromperà e distorcerà gravemente la catena globale dell’industria automobilistica e della fornitura e avrà un impatto negativo sui legami economici e commerciali tra Cina e UE”, si legge in una nota del ministero cinese. La Cina ha quindi esortato l’UE “a portare avanti il dialogo e la consultazione con la parte cinese, a creare un ambiente di mercato equo, non discriminatorio e prevedibile per lo sviluppo congiunto dell’industria dei veicoli elettrici Cina-UE”.
L’indagine potrebbe mettere ulteriormente a dura prova i legami dell’UE con la Cina, che sono già tesi, in parte a causa degli squilibri commerciali e di investimento. L’anno scorso, le esportazioni di Pechino verso l’UE sono aumentate dell’8,6% a 562 miliardi di dollari, secondo i dati doganali cinesi. Ma le importazioni dall’UE sono crollate del 7,9% a 285 miliardi di dollari a causa della debole domanda cinese e hanno ampliato drasticamente il deficit commerciale dell’UE con il gigante asiatico per il secondo anno.
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