Al via in Cina il vertice Belt and Road. Pechino ospiterà i rappresentanti di 130 paesi. Tra questi vi è anche la Russia. Atteso l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo cinese Xi Jinping.
Al via il vertice Belt and Road in Cina
È iniziato il vertice Belt and Road a Pechino. La Cina ospiterà i rappresentanti di 130 paesi per il vertice che segna il 10° anniversario della Belt and Road Initiative (BRI), il progetto infrastrutturale internazionale globale di Pechino considerato uno dei pilastri chiave degli sforzi del presidente Xi Jinping per estendere l’influenza della Cina nel mondo. Nell’ambito della BRI le aziende cinesi hanno costruito porti, strade, ferrovie, centrali elettriche e altre infrastrutture in tutto il mondo al fine di stimolare il commercio e la crescita economica. Il progetto è stato tuttavia anche criticato per aver aggravato i debiti in alcuni paesi poveri.
Al vertice sarà presente anche la Russia. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è già arrivato al forum e ha incontrato il suo omologo cinese Wang Yi. “Consideriamo questo movimento, questo progetto come una parte importante della promozione della cooperazione sulla base dell’uguaglianza e del vantaggio reciproco in tutto il continente eurasiatico”, ha detto Lavrov. Lavrov e Wang poi discusso della risoluzione della guerra in Ucraina con “metodi politici e diplomatici”, e hanno anche parlato del crescente conflitto tra Israele e militanti di Hamas a Gaza.
Atteso incontro Putin-Xi
Anche il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Pechino. Secondo quanto riferito, mercoledì terrà colloqui bilaterali con il suo omologo cinese Xi Jinping. Secondo gli analisti, Putin e Xi cercheranno di rafforzare maggiormente la cooperazione tra Mosca e Pechino. Gli analisti sottolineano che, per la Russia, la Cina rappresenta un ancora di salvezza, soprattutto economica, mentre è isolata dal resto del mondo a causa della guerra in Ucraina.
Durante il vertice Putin e Xi dovrebbero discutere anche di energia. Il petrolio e il gas rappresentano una delle principali preoccupazioni per la Russia in mezzo alle sanzioni internazionali. La Russia è ansiosa di assicurarsi un accordo per vendere più gas naturale alla Cina e progetta di costruire il gasdotto Power of Siberia-2, che attraverserebbe la Mongolia e avrebbe una capacità annuale di 50 miliardi di metri cubi. Per la Cina, la Russia non è solo una delle principali fonti di petrolio e gas, ma è anche una ricca potenziale fonte di tecnologia per il suo Esercito popolare di liberazione (PLA).
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