Il 13 giugno 2012 si spegneva, all’età di 28 anni, Chiara Corbella. Figlia, sorella, ma soprattutto Madre. “Santa della porta accanto”, nel 2018 è stata proclamata Serva di Dio dalla Chiesa cattolica.
La storia incredibile di Chiara
Chiara, credente e praticante – grazie alla madre Maria Anselma – del movimento ecclesiale Rinnovamento Nello Spirito fin da bambina, nel 2002 fa un pellegrinaggio a Medjugorje insieme alla sorella Elisa. Qui conosce Enrico Petrillo, anche lui in pellegrinaggio con la sua comunità del Rinnovamento Carismatico. Un incontro “casuale” che segna per sempre le vite dei due ragazzi. Un fidanzamento travagliato, pieno di paure e difficoltà: <<Dopo 4 anni il nostro fidanzamento ha cominciato a barcollare fino a che non ci siamo lasciati>>. Per superare questo momento di crisi, Chiara decide di frequentare il Corso Vocazionale ad Assisi, ed inseguito entrambi iniziano a farsi seguire, passo dopo passo, da un Padre Spirituale, Padre Vito.

Maria Grazia Letizia
Dopo aver superato le paure, il 21 settembre del 2008, Chiara ed Enrico si sposano ad Assisi. Subito dopo il viaggio di nozze, Chiara scopre di essere incinta di Maria Grazia Letizia. Questo è l’inizio di un cammino in salita, ma pieno di grazia. Dopo pochi mesi di gravidanza, le ecografie della bambina mostrano una grave malformazione. A Maria Grazia Letizia le viene diagnosticata un’anencefalia. Tutti, medici, amici e parenti, consigliano loro di abortire. Ostinatamente e con grande coraggio, Chiara ed Enrico scelgono di portare avanti la gravidanza. Maria Grazia Letizia nasce il 10 giugno del 2009 e muore dopo poco più di mezzora. Il primo segno di grazia è visibile e tangibile il giorno del funerale della bambina: si respira un’aria di pace che contagia anche i presenti.
Davide Giovanni
Dopo qualche mese, Chiara è nuovamente incinta di Davide Giovanni. Contro ogni aspettativa anche il secondo bambino presenta gravi malformazioni: è privo degli arti inferiori. Davanti alla scelta della coppia, di portare a termine anche questa gravidanza, molte persone accanto a loro iniziano a giudicare, senza comprendere, le loro scelte. Davide Giovanni muore il 24 giugno del 2010, anche lui poco dopo essere nato. Anche il secondo funerale è vissuto con gioia, quella di aver potuto accompagnare Davide fin dove è stato possibile: <<Nel matrimonio il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e una gioia sconvolgente>>. Gli esiti dei test genetici dimostrano che fra le patologie dei due figli non c’è alcun legame.
Francesco

Tutti desiderano che la storia, segnata da gravi perdite, si fermi qui. Invece il cammino, da Davide Giovanni in poi, diventa ancora più ripido. Chiara è di nuovo in attesa del terzo figlio, Francesco. Il bambino è sano, ma durante il quinto mese di gravidanza, a Chiara le viene diagnosticato un carcinoma alla lingua. Si sottopone al primo intervento nel 2011, per la seconda parte bisognerà aspettare la nascita del bambino. Chiara nel frattempo decide di non sottoporsi ad alcuna terapia per non danneggiare Francesco. Quando il 30 maggio dello stesso anno nasce Francesco, per Chiara è ormai troppo tardi: il tumore è diffuso nell’organismo. A poco serviranno le cure, il 13 giugno del 2012 Chiara muore a mezzogiorno, dopo aver salutato tutti dicendo “Ti voglio bene”.
Chiara: Santa della porta accanto
Perché la storia di Chiara Corbella è speciale? Perché è semplice, ordinaria, come tante altre, ma è vissuta con gioia, senza mai scoraggiarsi. Una fede che va al di là di ogni cosa. La gioia di diventare madre non si arresta davanti alle gravi perdite. È una vita donata pienamente, senza riserve. Il suo funerale, così come quello dei due figli, è stato una festa. Tantissima gente, parenti, amici, conoscenti e anche i curiosi di conoscere la sua incredibile storia, hanno partecipato con profonda commozione e pace alla celebrazione.
Dalla sua storia sono nati due libri: “Siamo nati e non moriremo mai più” e “Piccoli Passi Possibili”. Entrambi i libri raccontano dettagliatamente la vita di Chiara, attraverso tantissime testimonianze: <<La conoscenza della vita di Chiara suscita speranza in moltissimi giovani e meno giovani, fidanzati e coppie, che in lei toccano quasi con mano la vicinanza del nostro Signore infinitamente buono e misericordioso. La sua tomba nel cimitero del Verano è frequentemente visitata, meta di preghiera e di richiesta di grazie per tante persone>>.

Il 2 luglio 2018 è stato pubblicato l’Editto in cui si annuncia l’apertura della causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella. Il 21 settembre dello stesso anno, si è aperta ufficialmente la causa di beatificazione.
La regola delle 3 P
C’è una “regola” che segna tutta la vita di Chiara, la regola delle 3 P: Piccoli Passi Possibili. Martin Buber – filosofo, teologo e pedagogista – in un suo libro insegna che “il cammino dell’uomo non è una corsa, né il rimanere pigri o seduti, ma si sviluppa attraverso una serie di passi continui. Ogni giorno il Signore ti dà di fare un passo, ma il viaggio inizia sempre quando finiscono le certezze che ti sei dato. Il piccolo passo possibile si basa sulla fede non su quello che hai deciso con la testa; si basa su quello che è possibile vivere, che è un po’ di più rispetto a quanto ti sei dato come misura. Questa è la fede. Il piccolo passo possibile ha di fondo questo: renderti credente, ogni giorno, con quello che tu devi affrontare. Il piccolo passo possibile è ciò che ti spinge un poco più in là rispetto alle certezze umane”.
“Dio mette la verità in ognuno di noi”
Chiara ha una fiducia totale in Dio, sa che la vita è “un dono” e che, come tale, dev’essere vissuta fino in fondo: <<qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la vedrai in funzione della vita eterna>>. La benda sull’occhio, il sorriso pieno di vita, sono l’emblema della croce e del sepolcro già vuoto. Perché: <<Dio mette la verità dentro ognuno di noi, e non c’è possibilità di fraintenderla>>, e solo a questa verità ha dato ascolto.

La sua storia è difficile da comprendere, perché è una storia che fa camminare di pari passo “gioia e dolore”, senza mai discostarli. Come un binomio perfetto. Perché vive il suo dolore con una semplicità e una serenità disarmante. Chiara mostra, attraverso la sua intera vita, che il passo dell’oggi è un passo fondamentale e sono proprio quelle piccole scelte quotidiane a determinare il nostro cammino. È “la Santa della porta accanto”, dei giorni nostri. Leggere la sua storia vuol dire concedere alla speranza di irrompere nella nostra vita, dove anche il dolore più profondo può diventare “luce”.