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Il 20 gennaio 1819 muore Carlo IV di Spagna

Il futuro re Carlo IV di Spagna nacque l’11 novembre 1748 a Napoli, secondo figlio di Carlo, re di Napoli e di Sicilia, e Maria Amalia di Sassonia. Il suo nome completo era Carlos Antonio Pascual Francisco Javier Juan Nepomuceno José Januario Serafín Diego, Principe di Taranto. Quando il piccolo Carlo ebbe quasi undici anni, suo padre, il quinto figlio di Filippo V di Spagna, ereditò il trono dal re Ferdinando VI, con il nome di Carlo III.

Il destino di un re

Sebbene Carlo fosse il figlio secondogenito, divenne l’erede più probabile della corona di suo padre, poichè suo fratello maggiore, Don Felipe, risultava mentalmente disabile.

Carlo IV di Spagna

Come principe Carlo prometteva bene, molto dotato fisicamente, tanto da essere soprannominato El Cazador (il Cacciatore), ma purtroppo il giovane non risultava essere la stella più luminosa del cielo quando si trattava di ingegno. In un mondo in cui i re avevano bisogno di intuito simile ad un coltello affilato per mantenere i loro troni, lui era un cucchiaio.

Una moglie infedele e pericolosa

Sua moglie Maria Luisa di Parma, d’altra parte, era conosciuta da molti (incluso il pittore Francisco Goya) come una donna viziosa e rozza che ha dominato a fondo sul carattere del marito. Tutto andò bene per Carlo fintanto che sua moglie e i membri del gabinetto presero buone decisioni al posto suo, ma nel 1792 Manuel de Godoy divenne primo ministro, e secondo quanto riferito anche l’amante di Maria Luisa. Con il supporto assoluto della regina, Godoy divenne un re di fatto, ma con scarso profitto.

“La famiglia di Carlo IV” Francisco Goya 1800-1801

Nonostante tutto, l’appoggio della regina permise al re di carta di “governare” al posto di Carlo per quindici anni.

Il ruolo di Carlo durante il suo regno

Dopo essere arrivato al trono nel 1788, la sua unica occupazione seria rimase la caccia. Il comando passò in mano a sua moglie ed al suo amante Manuel de Godoy. Sebbene Godoy abbia essenzialmente assunto la direzione di sua moglie e del suo ufficio, il re fu favorevole a lui per tutta la sua vita. Terrorizzato dalla Rivoluzione francese, si rivolse all’Inquisizione per aiutarlo contro il partito che avrebbe portato molto più avanti la politica di riforma di Carlo III. Ma non ha mai preso più di una parte passiva nella direzione del proprio governo. Ha semplicemente obbedito all’impulso datogli dalla regina e Godoy.

Manuel de Godoy, Antonio Carnicero 1790

Innovazioni e riforme

Il dominio di Carlo IV sull’impero spagnolo è stato spesso definito negligente e reazionario. I primi anni del regno portarono avanti molte innovazioni istituzionali e mostrarono una marcata preoccupazione per gli affari coloniali.

Questo non vuol dire, ovviamente, che la morte di Carlo III non produsse alcun cambiamento; ma i fatti critici erano che il processo decisionale economico continuava a basarsi sul patto coloniale e che la corona rimaneva impegnata a fornire benefici economici all’agricoltura e alla produzione spagnole come a garantire sollievo al tesoro peninsulare.

La trasformazione della penisola da parte delle riforme borboniche non è stata così profonda né le circostanze del governo così terribili da sconvolgere l’equilibrio politico.

L’abdicazione

Negli anni del regno, Carlo IV  deve cimentarsi anche con le intemperanze di suo figlio Ferdinando, nemico di Godoy, fino ai moti popolari del 1808, favoriti dallo stesso Ferdinando, quando il giovane estorce al padre l’abdicazione in suo favore. Allora Carlo chiede aiuto a Napoleone il quale interviene entrando con il suo esercito in Spagna, ripristinandolo sul trono ma costringendolo altresì ad abdicare nuovamente, questa volta in suo favore. La corona di Spagna viene quindi offerta dall’imperatore a suo fratello Giuseppe Bonaparte, re delle due Sicilie.

L’ex re Carlo e l’ex regina Maria Luisa in compagnia del primo ministro Godoy furono tutti catturati dai napoletani a Marsiglia fino al crollo del regime di Napoleone. Ferdinando VII riconquistò il suo ruolo come re di Spagna l’11 dicembre 1813, lasciando suo padre senza trono e sgradito in Spagna.

Palazzo Barberini, Roma

L’esilio dorato e la morte del sovrano

Carlo e Maria Luisa si trasferirono a Palazzo Barberini, a Roma, che è un capolavoro di architettura ricoperto da magnifiche opere d’arte, e quindi uno splendido premio di consolazione per una corona perduta. Lì gli ex regnanti vissero abbastanza tranquillamente fino al gennaio del 1819, quando morirono a poche settimane l’una dall’altra; Maria Luisa il 2 e Carlo il 20 gennaio 1819.

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