L’epilogo di questa storia non è ancora stato definito, ma da ormai circa due anni il presidente Berlusconi ha deciso formalmente di aprire le porte a nuovi investitori.
Si è detto il Milan è in vendita e come per incanto sono apparsi in via Turati prima e ad Arcore poi una serie di personaggi reconditi che hanno avviato trattative riservate per suggellare questa fantomatica cessione del club.
Tant’è che l’amministratore delegato Galliani, i piccoli azionisti come l’Avv. La Scala (saltuariamente in tv come pseudo testimone delle vicende societarie), i tifosi, i calciatori, tutto l’ambiente rossonero a partire da Fininvest fino ai magazzinieri, hanno recepito il messaggio e sono pian piano entrati nell’ottica dell’idea che lo straordinario ciclo trentennale, condotto fino alla recente vittoria della super coppa Italiana, è praticamente arrivato ai titoli di coda.
Per molti, ma non per tutti, perché è stata versata una prima caparra di quindici più ottantacinque milioni di euro, una seconda di cento e forse a breve anche una terza di ulteriori cento sarà effettuata per assicurare una proroga finalizzata al definitivo cambio societario.
Qualcuno apparentemente ben informato ha ipotizzato che alcuni degli investitori direttamente coinvolti nella cordata abbiano improvvisamente cambiato idea sulla decisione di contribuire all’acquisto, pur rimanendo ottimisti sulla buona riuscita dell’operazione.
Evidentemente le enormi distanze che separano il continente asiatico da quello europeo hanno impedito una risoluzione più celere per trasferire tutto il denaro necessario per formalizzare l’intera transazione e, considerata la portata dell’investimento, sono state prese tutte le cautele del caso per evitare spiacevoli inconvenienti.
Forse, ma ad onor del vero ciò che sta visibilmente strabiliando l’opinione pubblica è la scarsa chiarezza che traspare dai diretti interessati; se poi si considera che domani Berlusconi potrebbe anche rifiutare questa proroga richiesta dai cinesi, allora tutto diventa incredibilmente surreale.
A questo punto tutto il clamore mediatico che ha avvolto il Milan è riassunto in un normalissimo viaggio oltreoceano che il presidente e i suoi collaboratori hanno fatto per prendersi una meritata vacanza dopo le tantissime vittorie nazionali ed internazionali.
Dunque, stiamo pure tranquilli, Silvio sta tornando.
