Moratti compie 72 anni e dopo tanto tempo lo festeggerà da tifoso.
Ma un dubbio sorge spontaneo: lo farà davvero? Beh, è’ lecito pensare che in famiglia un brindisi sarà fatto, ma sarebbe interessante chiedergli se uno di quelli che farà lo dedicherà al suo amore calcistico, perché all’Inter in questo momento non c’è niente per cui brindare e l’ex presidente come primo fan della squadra starà soffrendo nel vedere i pessimi risultati ottenuti.
Oggi è la sua festa e tra circa un mese ricorre l’anniversario del primo anno di Suning dal suo insediamento e a giudicare da com’è andata finora sarà dura rispondere alle domande che incalzeranno per l’occasione.
Moratti quando è stato intercettato per dire la sua sulla squadra ha sempre cercato di smorzare gli effetti negativi delle scelte societarie e di campo, ma è inevitabile perché anche durante la sua presidenza quei momenti di smarrimento ci sono stati e hanno prodotto gli stessi risultati.
Lui ha sempre confidato nelle potenzialità economiche della proprietà e nell’impegno certo che i nuovi dirigenti metteranno per riportare l’Inter in cima al calcio mondiale, ma evita di criticare eccessivamente alcune decisioni che hanno caratterizzato pesantemente l’intera stagione appena trascorsa.
Sull’esonero di Pioli si è espresso con una certa comprensione nei confronti di Zhang, riconoscendo la distanza che si era formata con i giocatori, cercando di difendere entrambe le posizioni come farebbe un buon padre di famiglia e come tutto sommato faceva lui stesso di fronte a problemi di spogliatoio.
Se è vero che una mano lava l’altra e con tutte e due lavi la faccia, sarebbe ora che il presidente intervenisse duramente per richiamare l’orgoglio e lo spirito di squadra, che sta venendo meno in questo periodo, augurandosi di vedere tutti tra un anno con un calice in mano festeggiando insieme a lui.
