Dopo aver conquistato il primato in Premier League, vincendo un titolo complicatissimo, soprattutto per le premesse che si erano create attorno alla squadra, Conte ha firmato il dopo gara con l’ironia di una frase che l’ha reso celebre agli occhi di milioni di tifosi.
E non ci ha pensato un attimo, ripercorrendo, a distanza di qualche anno, quella conferenza stampa nel suo momento peggiore da un punto di vista giornalistico, che lo vide coinvolto in un illecito sportivo ipotizzato dalla Procura Federale.
Di quel giorno tutto sommato è rimasto soltanto il ricordo della sua frase: “agghiacciante”, che ha favorito dapprima l’imitazione straordinaria di Crozza e poi le risate, ad ogni riascolto, in ogni luogo, di quella parola così poco utilizzata nel gergo comune.
La stagione sua, e della squadra, che li ha portati sul tetto della Premier, è tutt’altro che agghiacciante; è senza dubbio schiacciante, perché gli avversari che hanno affrontato sono rimasti sconfitti ed incapaci di raggiungerli, senza riuscire a sovvertire un destino che ha premiato ancora una volta i suoi metodi e i suoi uomini.
E dopo averli martellati a dovere per tutto il ritiro estivo, loro hanno cominciato a capire di avere davanti una persona realmente determinata, che anche ieri, in una serata di festa, non ha mancato di ricordare il grande impegno da mettere per vincere l’ultimo trofeo stagionale: l’FA CUP.
Traguardo che in Inghilterra è considerato sacro al pari della Premier League e che Conte, assieme al suo staff, continuerà a ripetere per non abbassare la tensione, ben consapevole che non raggiungerlo sarebbe davvero agghiacciante.