“Finché non prenderai coscienza l’inconscio governerà la tua vita. E tu lo chiamerai destino”.

144 anni fa in Svizzera nasceva Carl Gustav Jung, uno dei padri del pensiero psicoanalista e di quella rivoluzione copernicana moderna che ha portato nel mondo il concetto di inconscio. Oltre ciò che vediamo c’è ciò che non sappiamo di sapere, ma esiste. Mentre Freud vedeva l’inconscio solo come parte di ogni persona singola, Jung si è allargato attribuendolo a tutti: una zona inconscia condivisa da tutti gli esseri viventi che governa i nostri comportamenti a cui non diamo una spiegazione.
Oltre il pensiero psicologico e filosofico, Jung è famoso anche per essersi interessato di parapsicologia, spingendosi fino a commentare ufficialmente il fenomeno delle vite passate, cosa impensabile dalla letteratura ufficiale fino a quel tempo.
«[…] AL MONDO EFFIMERO DELLA NOSTRA COSCIENZA ESSI COMUNICANO UNA VITA PSICHICA SCONOSCIUTA, APPARTENENTE AD UN LONTANO PASSATO; COMUNICANO LO SPIRITO DEI NOSTRI IGNOTI ANTENATI, IL LORO MODO DI PENSARE E DI SENTIRE, IL LORO MODO DI SPERIMENTARE LA VITA E IL MONDO, GLI UOMINI E GLI DEI. L’ESISTENZA DI QUESTI STATI ARCAICI COSTITUISCE PRESUMIBILMENTE LA FONTE DELLA CREDENZA NELLA REINCARNAZIONE E NELLA CREDENZA DI “VITE ANTERIORI”»
Jung ha studiato e scritto saggi sui mandala, disegni rituali buddisti e induisti, e addirittura sugli UFO.
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