Il Brasile apre un’indagine sulla permanenza dell’ex presidente Jair Bolsonaro nell’ambasciata ungherese. La polizia vuole scoprire se Bolsonaro era lì per evitare l’arresto.
Indagine sulla permanenza dell’ex presidente del Brasile Bolsonaro nell’ambasciata ungherese
La polizia brasiliana ha avviato un’indagine sul soggiorno di due notti dell’ex presidente Jair Bolsonaro presso l’ambasciata ungherese a Brasilia. Secondo quanto riferito dai media brasiliani, la polizia non sarebbe riuscita ad arrestare Bolsonaro, che sta affrontando diverse indagini penali, mentre si trovava in un’ambasciata straniera.
L’indagine arriva dopo che un rapporto del New York Times ha mostrato filmati di sicurezza dell’ambasciata ungherese a Brasilia, che mostravano parti del soggiorno di Bolsonaro dal 12 al 14 febbraio. La visita ha avuto luogo pochi giorni dopo che la polizia federale brasiliana ha sequestrato i passaporti brasiliano e italiano di Bolsonaro nell’ambito delle indagini per stabilire se l’ex presidente avesse preso parte al piano per ribaltare l’esito delle elezioni del 2022. Due importanti collaboratori di Bolsonaro sono stati arrestati e le loro case perquisite dalla polizia nell’ambito delle indagini.
Gli avvocati di Bolsonaro hanno affermato in che il loro assistito è entrato nell’ambasciata ungherese per discutere di politica, non per evitare l’arresto.”Nei giorni in cui si trovava presso l’ambasciata ungherese, su invito, l’ex presidente brasiliano ha parlato con innumerevoli autorità del Paese amico per aggiornarsi sugli scenari politici di entrambe le nazioni”, hanno detto gli avvocati di Bolsonaro. “Eventuali altre interpretazioni costituiscono un’opera evidentemente di fantasia, senza alcun collegamento con la realtà dei fatti”, ha aggiunto.
Il ministero degli Esteri brasiliano ha dichiarato di aver convocato l’ambasciatore ungherese, Miklos Halmai, per spiegare perché Bolsonaro è rimasto all’ambasciata.
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