Giungono dati preoccupanti dal Brasile in merito alla piaga della deforestazione. Gli ultimi dati diffusi dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatistica (IBGE) non sono per niente confortanti. Infatti, stando all’ultimo studio effettuato, il Paese sudamericano ha perso circa il 7,6% delle sue foreste nel giro di 18 anni, ovvero dal 2000 al 2018. La vegetazione totale, di conseguenza, si è ridotta dagli iniziali 4,02 milioni di chilometri quadrati agli attuali 3,71 milioni di chilometri quadrati.
In alcune aree come la pampa, il caatinga e il cerrado, la situazione sarebbe ancora peggiore, infatti si parla di perdite di vegetazione che superano anche il 10%. Nonostante ciò, sembra esserci un piccolo spiraglio di luce per quanto riguarda i dati relativi al biennio 2016-2018, quando il trend negativo della deforestazione è andato incontro ad un piccolo rallentamento.

Un aspetto inquietante è quello riguardante l’avanzata dei terreni riconvertiti a coltivazioni agricole che – sempre dal 2000 al 2018 – sono aumentati considerevolmente del 44,8%, arrivando a toccare una superficie di 664,8mila chilometri quadrati. E queste zone sono state ricavate proprio laddove in precedenza sorgevano le foreste distrutte. Gli studiosi hanno spiegato che nella maggior parte dei casi, si procede dapprima con la rimozione della vegetazione, poi con lo sfruttamento delle aree al pascolo, e quindi si passa all’inserimento dell’agricoltura.
Brasile: ultimi dati sulla deforestazione dell’Amazzonia
Ad ogni modo, dallo studio statistico effettuato da IBGE, si evince che si è verificato un lieve calo della riconversione delle aree in terreni dediti alla coltivazione, poiché se dal 2012 al 2014 si è osservata una crescita del 7%, dal 2015 al 2018 l’incremento è stato del 3,3%.
Nestlé: progetto di riforestazione in Brasile e Messico
Molte società e multinazionali negli ultimi tempi si stanno impegnando non solo nel riconvertire la produzione a favore delle energie rinnovabili, ma anche nel dare una mano concreta alla tutela della salute del pianeta. Tra queste vi è Nestlé che proprio in queste settimane ha annunciato di essere al lavoro per un progetto volto alla piantumazione di circa 3 milioni di alberi in Brasile e in Messico entro un anno e mezzo.

Nel mese di settembre 2019, la società svizzera, insieme ad altre aziende quali Amazon e Microsoft, ha sottoscritto un piano varato dalle Nazioni Unite per contrastare il riscaldamento globale. Il marchio elvetico, dunque, punterà ad un ricorso maggiore alle rinnovabili, alla sostituzione degli imballaggi in plastica con materiale sostenibile e ad un sensibile abbassamento delle emissioni di gas serra fino ad arrivare ad un totale azzeramento. Considerando che ogni albero utile per ripopolare le foreste ha un prezzo compreso tra 1 e 15 euro, il costo totale dell’operazione dovrebbe essere di circa 45 milioni di euro.