Sono state scoperte nuove strutture dell’ISIS. Lo scorso anno, dopo che l’ISIS ha perso il suo califfato, ha rivoluzionato la struttura interna e il ruolo di leader. Le agenzie di intelligence irachene hanno mostrato un quadro più completo dell’organizzazione.
L’organizzazione
In un video mostrato a luglio del 2016, l’ISIS ha mostrato la struttura interna del suo califfato. Hanno dichiarato di avere 35 wilayat (province). 19 di queste sono in Siria e in Iraq. Inoltre, l’organizzazione aveva anche 14 diwan (ministeri) e cinque dipartimenti responsabili di province remote, relazioni pubbliche, ricerca e studi, immigrazione e questioni relative ai membri deceduti o presi prigionieri.
Tra i suoi fondatori, 43 sono stati uccisi tra il 2017 e il 2019. Tra questi c’era anche il suo leader, Abu Bakr al-Baghdadi. Numerose fonti di intelligence, sia irachene che statunitensi, hanno confermto che il nuovo leader noto come Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, è Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, un leader di vecchia data di Tal Afar.
Sotto il nuovo califfo, ci sono due commissioni di alto livello: un Consiglio Shura ( consultivo) di cinque membri, guidato da Hajji Juma Awad al-Badri; e un Comitato delegato di cinque membri, il quale può essere cpnsiderato il più alto organo esecutivo. Ciascun membro dell’ultimo organo citato, è responsabile del portafoglio, cioè di sicurezza, case sicure, affari religiosi, e così via. Un altro cambiamento è che un Comitato delegato ha preso delle misure per ridurre al minimo gli attentati suicidi.
L’ISIS ora
L’organizzazione è ora composta da 14 wilayat, cinque ministeri e un dipartimento. Nel dicembre del 2014, l’ISIS aveva 36.000 combattenti divisi in tre eserciti. Oggi, a seguito di numerose guerre e battaglie, i combattenti attivi sono circa 4.000 e quelli inattivi 8.000.
La comunicazione
L’ISIS continua ad utilizzare alcuni dei vecchi metodi per la comunicazione interna. Ad esempio, vi sono tre strati di corrieri che sfruttano una comunicazione scritta o verbale criptica. Questi corrieri rappresentano il punto chiave della vulnerabilità dell’organizzazione, e hanno causato numerosi problemi fin dall’inizio. Ad esempio, ritardi nell’inoltro degli ordini, la cattura o l’uccisione dei suoi dirigenti. Di conseguenza l’ISIS ha rafforzato i suoi meccanismi per facilitare la comunicazione interna e limitare l’suo della tecnologia.