sabato, Aprile 19, 2025

Bija: clamoroso arresto del capo della guardia costiera in Libia

Arrestato il capo della Guardia Costiera libica Abd al-Rahman al-Milad, più noto come Bija. E’ considerato dall’Onu e dall Tribunale de L’Aja, di essere “trafficante di esseri umani”. Il fermo è avvenuto da una milizia del Governo di Tripoli appena fuori dalla capitale.

L’arresto di Bija

Secondo quanto riferito da una breve nota del Ministero di Tripoli, guidato da Fathi Bashagha, l’arresto è avvenuto su indicazione di un bollettino speciale dall’Organizzazione internazionale di polizia. Ed anche su richiesta del Comitato per le Sanzioni del Consiglio dell’ONU nei confronti di un gruppo di persone coinvolte nella tratta di esseri umani. Nel traffico di migranti e nel traffico di carburante. “Dopo aver cercato, indagato e raccolto informazioni, la Direzione della Sicurezza di Tripoli è riuscita a controllare la persona interessata e ad informare la Procura di prendere provvedimenti legali contro di essa. La perquisizione è ancora in corso per arrestare e portare alla giustizia i restanti imputati”. Ha spiegato la nota. Aggiungendo poi, che il Ministero dell’Interno “lavorerà con la massima determinazione per applicare la legge a tutti. Che la mano della giustizia si estenderà a tutte le persone ricercate”.

Bija: il controverso capo della guardia costiera

L’arresto di Bija potrebbe cambiare forse, la situazione del “traffico di esseri umani” dalla Libia e dal Nord Africa verso l’Italia e il Mediterraneo. L’inchiesta del Ministero dell’Interno di Tripoli da mesi pare avesse messo nel “mirino”  Abd al-Rahman al-Milad. La notizia dell’arresto è stata accolta con favore dai magistrati della Dda del capoluogo siciliano. Essi indagavano sul traffico dei migranti provenienti dal paese nord africano. A ottobre dell’anno scorso i pm emisero un fermo nei confronti di tre carcerieri del lager di Zawyia. Una base militare controllata da un certo Ossama e di cui Bija sarebbe il braccio destro. l gip di Messina, a maggio scorso, li ha condannati a 20 anni di carcere ciascuno, per i reati di associazione a delinquere, tratta, violenza sessuale, omicidio e tortura.


Leggi anche: Consiglio per i diritti umani dell’Onu: la Cina eletta per la quinta volta


Come ha reagito la comunità internazionale?

L’Ambasciata di Francia in Libia si è congratulata con il Ministero dell’Interno libico per l’arresto di Bija in attuazione delle decisioni della magistratura libica e del Comitato delle sanzioni del Consiglio di sicurezza dell‘Onu. Indicando che “combattere i crimini legati alla tratta di esseri umani è necessario in Libia e nel mondo”. La prima settimana di novembre, infatti, la Tunisia ospiterà la prima sessesione del dialogo libico. Sarà preceduta da un meeting virtuale e dal comitato congiunto mitare, che riunirà nuovamente a Ginevra cinque alti ufficiali dei grupi armati affiliati al GNA. Come pure, cinque del Libyan National Army del generale Khalifa Haftar secondo quanto stabilito dal processo di Berlino. Ovviamente è difficile dire se questo arresto cambierà la situazione del traffico di esseri umani in Libia. Certamente eè un punto di svolta.

Diletta Fileni
Diletta Fileni
Blogger e redattrice per il Periodico Daily guardo alla scrittura come esercizio di riflessione e di responsabilità, uniti a un impegno per invitare alla conoscenza. Laureata in Economia e Commercio.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles