Aperta da alcuni giorni al Museo Novecento di Firenze, la mostra Architettura e generosità di Alfonso Femia presenta l’impegno a progettare in modo sostenibile. Il titolare di Atelier(s) a Genova porta all’attenzione del pubblico toscano un modo di pensare lo spazio attento alle esigenze di chi vive il territorio. Puoi visitare l’esposizione fino al 5 ottobre e ammirare il Bestiario mediterraneo del 2011.
L’architettura regolata e rispettosa di Alfonso Femia
Com’è realizzato il Bestiario mediterraneo di Alfonso Femia?
L’architetto ha ideato il progetto per i 150 anni dell’Unità d’Italia con Officine grandi riparazioni di Torino e si è avvalso del talento del maestro ceramista Danilo Trogu. La creazione è composta da animali presenti nell’area mediterranea realizzati in terracotta invetriata messi in relazione a altri materiali che ne mettono in risalto aspetto e lavorazione. Quindi lucertole, libellule, farfalle, elementi decorativi nei suoi progetti di esterni da collocare accanto alle finestre. Femia si interessa dell’area del Mare nostrum in termini ambientali e edilizi, sviluppando dunque idee a tema.
L’installazione La Balena
Femia ha scelto l’immagine del cetaceo per esporre i suoi progetti all’interno del Museo Novecento. Il cobalto del mare e il bianco della balena fanno da sfondo alle immagini di edifici a cui ha lavorato, modellandone le caratteristiche per migliorare la vita dei proprietari. Un murale con un branco di pesci permette di apprezzare il percorso inserito nell’atrio dell’edificio. Pannelli bianchi e opere che ricordano una balena contribuiscono a rendere il tema dell’allestimento, mentre lastre colorate compongono immagini che ricordano i riflessi delle acque.
Alfonso Femia e la Manifattura Tabacchi a Piacenza
Si è occupato della riconversione dello stabilimento in insediamenti residenziali con annesse funzioni commerciali e di svago. Femia ha considerato gli spazi aperti in cui il complesso si inserisce per ideare un progetto che limiti l’impatto edilizio nella campagna padana. Fa coesistere pertanto il fabbricato a blocco e la corte elementi che configurano la parte in cui si svolgono gli scambi e l’area maggiormente collegata alla produzione rurale. La mostra è aperta, a esclusione di giovedì, dalle 11 alle 20. L’ultimo ingresso è un’ora prima della chiusura; i biglietti sono acquistabili online.
Immagine da cartella stampa.