L’azienda Subaru è l’ennesima “vittima” della crisi dei microchip e dei semiconduttori. La società automobilistica nipponica ha annunciato che dovrà necessariamente bloccare l’attività produttiva in Giappone. Saranno tre gli stabilimenti che si fermeranno in via temporanea, ovvero quelli di Gunma, Yajima e Oizumi.
Lo stop partirà dal 7 settembre e, al momento, è stato decretato per quattro giorni. Ovviamente è l’ennesimo segnale preoccupante, questo, che giunge dall’industria automobilistica che continua a non risolvere il problema della scarsità dei microchip. Ricordiamo che le fabbriche dell’azienda Subaru che resteranno chiuse si occupano sia dell’assemblamento di varie vetture del marchio di Shibuya, sia della produzione di motori e trasmissioni.
Azienda Subaru: secondo blocco della produzione nel 2021
Non è la prima volta in questo 2021 che l’azienda Subaru si vede costretta a fermare per un determinato lasso di tempo la produzione di automobili. Era già accaduto nel mese di aprile, quando era stata fermata la fabbrica di Yajima per due settimane sempre per la mancanza di microchip e semiconduttori.
La società giapponese ha anche aggiunto che, ad oggi, non è chiaro quali potranno essere le conseguenze a lungo termine di questa problematica. Inoltre si teme anche per le ricadute finanziarie che questi continui stop potranno avere sul bilancio del marchio nipponico.
Carenza microchip: BMW non nasconde la sua preoccupazione
Si tratta dell’ennesimo blocco dell’attività produttiva proveniente dal mondo delle auto. La crisi dei microchip, infatti, ha già spinto Tesla a fermarsi in Cina, Stellantis in Italia e in Francia. Notizie poco confortanti giungono anche da Toyota che starebbe addirittura pensando di fermare a settembre il lavoro di ben 15 stabilimenti in Giappone.