mercoledì, Aprile 16, 2025

Azerbaijan-Armenia, nuovi scontri al confine tra i due paesi

Quattro soldati dell’esercito dell’Azerbaijan sono stati uccisi da un compendio militare armeno in seguito ad una serie di disordini nei confini tra i due paesi. Tre dei quattro soldati sono stati uccisi domenica, mentre un altro soldato ha perso la vita lunedì. Questa è una delle tante azioni militari che hanno contraddistinto quella caldissima zona, nella regione di Tavush, ricca di risorse energetiche.

Interviene anche la Turchia, che mediante il ministro degli esteri ha rilasciato una dichiarazione a sostegno dell’Azerbaigian: “La Turchia continuerà, con tutte le sue capacità, a sostenere l’Azerbaigian nella sua lotta per proteggere la sua integrità territoriale”.

Una disputa centenaria

Le tensioni tra Armenia e Azerbaijan non sono assolutamente una novità. La contesa territoriale tra i due paesi è una delle questioni più calde del già complesso scacchiere caucasico, che ha subito mutazioni territoriali in due eventi cruciali: l’indipendenza dall’Impero Russo nel 1918 e la caduta dell’Unione Sovietica. In particolare, la regione del Nagorno-Karabakh è il nucleo fondamentale su cui si erge l’ostilità tra i due paesi. Un odio che ha innescato nuovi scontri nel 2016 nel 2019; in quell’occasione non ci furono solo casi isolati ma una vera e propria lotta tra due eserciti, che si concluse con morti di civili. Solo l’intervento del cosiddetto Gruppo di Minsk, complesso fondato dall’Osce nel 1992, risolse la questione.

Tavush Province - Wikipedia
La regione del Tavush (Armenia)
Fonte: Wikipedia

Gli interessi petroliferi

Dietro la mossa dell’Armenia di attaccare la regione del Tavush vi sono interessi squisitamente petroliferi, data l’enorme ricchezza che nasconde il sottosuolo dell’area. Quella zona infatti è particolarmente vitale per l’Azerbaijan in quanto è sede dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, fondamentale per l’Europa, e del gasdotto South Caucasus Pipeline. Dalla parte dell’Armenia vi è, probabilmente, l’intenzione di limitare al minimo l’approvvigionamento energetico del paese, uno dei più vivaci dell’area caucasica.

Leggi anche: Il Messico supera l’Italia per il numero di vittime

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