L’Australia accusa la Cina di aver commesso “atti intimidatori”. L’accusa è giunta dopo che una nave della Marina cinese avrebbe illuminato con un laser un aereo militare australiano. Quest’ultimo incidente giunge mentre le relazioni tra Canberra e Pechino si stanno ulteriormente deteriorando.
L’Australia accusa la Cina di “atti intimidatori”: cos’è successo?
L’Australia ha accusato la Cina di aver commesso “atti intimidatori” dopo che una nave della Marina cinese avrebbe illuminato con un laser un aereo militare australiano. Il primo ministro australiano, Scott Morrison, ha affermato che Pechino ha commesso un atto di intimidazione e ha definito l’atto “ingiustificato e non provocato”. Il Dipartimento della Difesa ha definito l’atto “un’azione potenzialmente in grado di mettere in pericolo vite umane”. Il ministro della Difesa australiano, Peter Dutton, ha fatto eco alle preoccupazioni del premier, affermando che è stato “un atto molto aggressivo“. “Penso che il governo cinese speri che nessuno parli di questi atti di bullismo”, ha detto Dutton a Sky News. Il governo cinese non ha risposto alle accuse lanciate dall’Australia.
Si erano verificati già altri incidenti in precedenza
Si erano verificati già altri incidenti di questo tipo. Nel maggio del 2019, Canberra aveva accusato Pechino di aver preso di mira aerei australiani. Piloti australiani avevano riferito che gli elicotteri dell’Australian Defence Force erano stati illuminati da un laser sul Mar Cinese Meridionale. Precedentemente, in un rapporto di giugno 2018, funzionari militari statunitensi avevano dichiarato alla CNN che vi erano stati almeno 20 sospetti incidenti di laser cinesi nel Pacifico orientale da settembre 2017 a giugno 2018.
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