È enorme, velocissimo e il 29 aprile passerà “vicino” alla Terra, astronomicamente parlando: è l’asteroide OR2 1998, scoperto dalla Nasa nel 1998, da cui il nome, e che è inserito ora nella lista degli “oggetti vicini alla Terra” della stessa Nasa.
Che comunque rassicura: nessun pericolo per noi.
Saranno le 11.56 ora italiana quando l’asteroide OR2 1998 toccherà il punto più vicino alla Terra, circa 0.04 unità astronomiche (4 centesimi della distanza dal Sole, quindi circa 6 milioni di chilometri): una distanza del tutto innocua per noi, anche se l’oggetto ha un diametro stimato tra 1.8 e i 4.1 chilometri e velocità di circa 8.7 km/s, quindi in grado di generare una catastrofe in caso di impatto.
L’oggetto cosmico fu scoperto nel 1998 dai ricercatori del programma NEAT (Near-Earth Asteroid Tracking), gestito dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa e subito fu classificato come “oggetto potenzialmente pericoloso” sulla base delle distanze dalla Terra potenzialmente raggiungibili e delle sue dimensioni.

Gli scienziati da tempo lavorano su metodologie in grado di deviare un asteroide in linea di principio in grado di colpire il nostro Pianeta, ma il primo passo resta sempre quello di osservare il cosmo e di calcolare le traiettorie.
“Il nostro obiettivo è scoprire e tracciare tutti gli asteroidi e le comete potenzialmente pericolosi molto prima che possano avvicinarsi alla Terra – dichiarava all’epoca della scoperta di OR2 1998 Eleanor Helin, principal scientist del NEAT – […] NEAT sta facendo esattamente ciò che dovrebbe fare”.
Nessun pericolo in questo caso comunque, almeno per i prossimi 100 anni, tempo sul quale sono stati effettuati calcoli previsionali di traiettoria e che non impensieriscono minimamente per l’incolumità del nostro Pianeta.
Resta però un oggetto da tenere sotto controllo, oltre che un evento astronomico da segnare sul calendario.