In un anno nefasto come il 2020 che ha visto crollare le certezze di intere Nazioni finalmente qualcosa di buono. Proprio di ieri, infatti, è la notizia che la Scozia ha deciso di garantire la gratuità degli assorbenti “per chiunque ne abbia bisogno”. Un messaggio forte sintomatico di un grande cambiamento che si spera venga preso come esempio per molti altri Paesi. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, finalmente un traguardo raggiunto per il genere femminile. Per quanto possa sembrare insignificante, è proprio dai piccoli gesti che si gettano le basi per creare un mondo migliore.
Assorbenti gratuiti: un diritto per le donne?
Negli ultimi anni il tema della gratuità degli assorbenti è estremamente dibattuto in tutto il mondo. Molte Nazioni hanno ridotto l’IVA su tali prodotti ritenuti essenziali per le donne ma il passo decisivo lo ha compiuto la Scozia, rendendo gratuiti gli assorbenti. Dopo una campagna durata quattro anni al fine di eliminare il taboo del ciclo mestruale, il parlamento scozzese ha approvato all’unanimità il “Period Product (Free Provision) Bill”. Si tratta di una legge che obbliga le autorità locali a fornire gratuitamente prodotti per il ciclo mestruale a “chiunque ne abbia bisogno”. Interessante anche il riferimento alla comunità transgender, i cui membri potranno beneficiare del provvedimento in caso di necessità. Una legge che vuole andare in contro alle donne a tutti coloro che si sentono tali.
Monica Lennon contro la period poverty
La parlamentare Monica Lennon si è battuta per anni affinché la legge che prevede la distribuzione gratuita degli assorbenti diventasse effettiva. Lennon ha perseverato nella sua lotta per contrastare la “period poverty“, ossia l’impossibilità di accedere ai prodotti per il ciclo mestruale per questioni economiche. Già perché gli assorbenti hanno davvero un costo elevato! Come riporta la Cnn, secondo un sondaggio del 2017 di Plan International UK, una ragazza su 10 nel Regno Unito non era in grado di permettersi gli assorbenti. La misura intende anche combattere il pregiudizio delle mestruazioni: quasi la metà delle ragazze tra i 14 e i 21 anni è imbarazzata quando si parla di ciclo e ha saltato la scuola per motivi legati alle mestruazioni. “La legge farà una differenza enorme nella vita di donne e ragazze e di tutti coloro che hanno le mestruazioni”, ha detto Lennon.
Mestruazioni: un taboo difficile da estirpare
Il ciclo mestruale è forse ciò che di più naturale esista al mondo ma perché sentiamo il bisogno di nasconderlo? Un argomento di cui la società non vuole parlare, come se fosse qualcosa di sporco o delegittimante. Perché noi donne dovremmo vergognarci di ciò che siamo? Complicato dare risposte a tali interrogativi, soprattutto perché andiamo a scontrarci contro un pregiudizio radicato nella nostra cultura, secondo cui il ciclo è qualcosa che deve essere nascosto, soprattutto al genere maschile. “Una vera signora non parla di queste cose” dicevano le nostre nonne. Ma siamo nel 2020 ed è ora che questo cambi: le mestruazioni non sono una maledizione ma caratterizzano il genere femminile. Parliamone, soprattutto ai giovani e sfatiamo uno dei taboo più resistenti della contemporaneità.