Dopo l’assoluzione di Trump cominciano le purghe nel partito repubblicano contro i senatori che hanno votato con i democratici per condannare l’ex presidente nel processo di impeachment. Intanto Trump esulta e afferma: “Finita caccia alle streghe, sto tornando”. E Biden: “Attenzione, la democrazia è fragile”.
Assoluzione Trump: ora cosa succede?
Ieri i repubblicani del Senato hanno deciso di assolvere Donald Trump nel processo di impeachment, nel quale era accusato di istigazione all’insurrezione. Solo sette repubblicani si sono schierati con i democratici a favore della condanna dell’ex presidente. Iniziano così le purghe nel Grand Old Party (GOP) contro questi senatori. La commissione esecutiva del partito repubblicano della Louisiana ha votato una mozione di censura verso Bill Cassidy. La commissione ha dichiarato: “Il Comitato esecutivo del partito repubblicano della Louisiana ha votato all’unanimità per censurare il senatore Bill Cassidy per il sui voto espresso per condannare l’ex presidente Donald J. Trump nel processo di impeachment. Condanniamo nei termini più duri il suo voto. Fortunatamente menti più lucide hanno prevalso e Trump è stato assolto”.
Il partito repubblicano del North Carolina ha condannato la decisione del senatore Richard Burr di votare a favore della condanna di Trump. Il presidente del GOP del North Carolina, Michael Whatley, ha dichiarato: “I repubblicani del North Carolina hanno inviato il senatore Burr al Senato degli USA per sostenere la Costituzione e il suo voto a favore della condanna, in un processo che ha dichiarato incostituzionale, è scioccante e deludente”. Il voto di Burr è infatti stato una vera sorpresa, visto che il Senatore aveva votato per ben due volte a sostegno dell’incostituzionalità del processo. Burr ha affermato di aver votato per la condanna perché sostiene che le prove presentate dai responsabili dell’impeachment della Camera fossero convincenti.
Chi sono gli altri GOP che hanno votato a favore?
Gli altri senatori repubblicani che hanno votato a favore della condanna sono: Susan Collins, Lisa Murkowski, Mitt Romney, Ben Sasse e Pat Toomey. Collins ha dichiarato: “Trump ha incitato un’insurrezione per impedire il trasferimento di potere. Quell’attacco non è stato uno scoppio spontaneo di violenza. Piuttosto, è stato il culmine di un flusso costante di provocazioni da parte del presidente Trump che miravano a ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali. Gli sforzi senza precedenti del presidente per screditare i risultati delle elezioni non sono iniziati il 6 gennaio. Piuttosto, ha piantato i semi del dubbio molte settimane prima che i voti fossero espressi il 3 novembre”. Toomey ha invece affermato: “Il tradimento alla Costituzione da parte di Trump richiedeva una condanna”.
Trump esulta, Pelosi definesice i repubblicani “codardi”
Dopo l’assoluzione, Donald Trump esulta, e afferma: “Finalmente è finita la caccia alle streghe. Ora continuerò a difendere la grandezza dell’America. Nei prossimi mesi avrò molto da condividere con voi. E non vedo l’ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme per conseguire la grandezza americana per tutti”. Il presidente Joe Biden, invece, afferma che, nonostante l’assoluzione di Donald Trump nel processo per l’assalto al Congresso del 6 gennaio, le accuse contro di lui non sono in discussione. Biden ha detto: “Anche se il voto non ha portato ad una condanna, la sostanza dell’accusa non è in discussione. Questo triste capitolo della nostra storia ci ha ricordato che la democrazia è fragile, che deve essere sempre difesa, che dobbiamo essere sempre vigili”.
La speaker della Camera Nancy Pelosi attacca Mitch McConnell. Afferma che il senatore repubblicano ha avuto un comportamento patetico e attacca il gruppo di repubblicani “codardi” che hanno avuto paura di fare il loro lavoro rispettando le istituzioni in cui servono.
