Presentato ieri dall’Associazione Italia Langobardorum, il Piano di Gestione 2022-2027 del sito UNESCO I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.). Sono sette località in cinque Regioni in cui si trovano le testimonianze architettoniche e artistiche più significative della civiltà medievale.
I Longobardi in Italia: decennale da Patrimonio Unesco
Di cosa si occupa l’Associazione Italia Langobardorum?
La realtà è costituita nel 2009 dai Comuni di Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno, Castelseprio, Gornate Olona, Cividale del Friuli, Monte Sant’Angelo e Spoleto. Si occupa di gestire del Sito UNESCO, non ha scopo di lucro e avvia, coordina e monitora le azioni di rete relative alla valorizzazione, promozione e sensibilizzazione al patrimonio storico. Tutela e attenzione alo sviluppo socio-economico sono dunque le principali direttrici lungo le quali si sviluppano le attività. Attraverso partenariati con soggetti pubblici e privati diversi infatti amplia la “rete longobarda” in un percorso organizzato di interazioni con gli stakeholder dei territori.
Il Piano di gestione
A dieci anni dall’iscrizione del sito Unesco del 25 giugno 2011, il sodalizio ha ridefinito e aggiornato del Piano di Gestione esistente. Antonella Tartaglia Polcini, Presidente Associazione Italia Langobardorum, parla dei progetti. “Il lavoro di aggiornamento del PG è un punto di riferimento costante per la tutela e valorizzazione di un sito così complesso in cui intervengono più attori. Per redigere un documento simile occorre esaminarne le forze sul territorio, in campo culturale, socioeconomico e turistico. Lo abbiamo fatto attraverso il coinvolgimento dei diversi soggetti interessati, non solo delle istituzioni che fanno già parte della struttura. Così le comunità locali le realtà si sono impegnati a collaborare con noi. Abbiamo definito le strategie da intraprendere per garantire la valorizzazione del sito seriale, a livello di rete e di singole componenti. Intendiamo consentire a realtà diverse di coordinarsi lavorando con una visione comune e obiettivi condivisi”.
I progetti da realizzare per l’Associazione Italia Langobardorum
Il nuovo Piano di Gestione si articola in 13 progetti di rete che coinvolgono congiuntamente i sette territori del sito UNESCO e numerose Iniziative locali. Complessivamente sono 126 proposte impostate al miglioramento infrastrutturale con la creazione di percorsi e il potenziamento dell’accessibilità ai monumenti. L’associazione lavorerà alla divulgazione di storia, cultura patrimonio intangibile con l’organizzazione di incontri e conferenze, mostre. Attiverà collaborazione con scuole, enti di ricerca per realizzare laboratori didattici e promuovere di studio dei siti. Ha in programma anche gli interventi di conservazione e valorizzazione della core zone con la pianificazione di azioni di manutenzione e restauro dei beni. Per raccogliere i contenuti che sono poi oggetto della stesura del nuovo Piano nel dicembre 2020 si è svolta una maratona digitale Longobarda. Un momento che ha coinvolto i diversi stakeholder territoriali con l’obiettivo di individuare progettualità e strategie future di valore.
Una rete di località unite dalle testimonianze longobarde
Intervenendo nell’incontro, l’archeologa Angela Maria Ferroni, funzionario dell’Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura, ha messo in evidenza l’unicità dei siti longobardi. “Sono beni geograficamente distanti tra loro e eterogenei per funzione e morfologia, testimonianze di cultura urbana, insediamento castrense, complessi monastici. Tuttavia sono uniti dal fatto di essere espressione della volontà di potere della monarchia o della nobiltà longobarda. L’eccezionale valore universale dei siti longobardo è testimonianza della sintesi artistica e culturale che ebbe luogo in Italia tra la tradizione ellenistico-romana. Sono di interesse pure la spiritualità Cristiana, le influenze bizantine e i valori mutuati dal mondo germanico e la riconduzione dei luoghi longobardi del potere a forme artistiche e monumentali straordinarie. Si intravede la specificità della cultura Longobarda nell’ambito dell’Europa altomedievale. Da considerare poi l’eredità al nascente mondo europeo, delle opere classiche e della diffusione del fenomeno del pellegrinaggio”.
Un volano di crescita
L’adozione del nuovo strumento di gestione intende dare un nuovo impulso al lavoro dell’Associazione. Implementerà le attività volte alla crescita socio-economica dei territori che ospitano le testimonianze monumentali della civiltà longobarda in Italia. Sono intervenuti alla presentazione i rappresentanti istituzionali delle comunità appartenenti al sito seriale Unesco che hanno illustrato le peculiarità dei progetti locali rientranti nel nuovo Piano di Gestione. Presenti: Danilo Chiodetti, Vicepresidente dell’Associazione Italia Langobardorum e Assessore del Comune di Spoleto, Daniela Bernardi, Sindaco del Comune di Cividale del Friuli. Hanno preso la parola: Maurizio Calisti, Primo cittadino del Comune di Campello sul Clitunno, Laura Castelletti, Vicesindaco del Comune di Brescia, Rosa Palomba, Assessore del Comune di Monte Sant’Angelo e Sara Matilde Masseroli, Delegata dei Sindaci di Castelseprio e Gornate Olona.
Immagine da cartella stampa.