La situazione in Etiopia è ormai precipitata. L’assedio in Tigray che le forze eritree ed etiopi stanno tenendo, bloccano qualunque possibilità per la popolazione di potersi salvare. Fame, carestia e violenze in Tigray sono le conseguenze di questo assedio. I soldati eritrei fanno razzie di tutto ciò che incontrano. Pertanto, la comunità internazionale chiede risposte ai due Paesi. Sul fronte umanitario, invece gli aiuti non riescono ad arrivare da due mesi, a causa dei blocchi militari nella regione. Gli ospedali sono al collasso, c’è un assoluto bisogno di sangue e medicine. Questo è quanto racconta la CNN in un reportage. I giornalisti, con molte difficoltà, sono riusciti ad attraversare la regione documentando la situazione.
Perchè il Tigray è sotto assedio?
Nel novembre dello scorso anno l’Etiopia con il primo ministro Aby Ahmed (premio Nobel per la pace 2019), ha iniziato un’operazione militare contro il partito al governo nel Tigray: il Tigray People’s Liberation Front (TPLF). A fine marzo di quest’anno l’Etiopia comunica che a causa dell’attacco tramite razzi inviati sulla citta di Asmara dal TPLS, l’Eritrea si è vista coinvolta e costretta a rispondere. Il TPLF ha sempre negato la responsabilità dell’inizio del conflitto, anzi ha sempre accusato Etiopia ed Eritrea di genocidio e crimini contro l’umanità nella sua regione. Le accuse lanciate in merito all’assedio del Tigray che sono sfociate in crimini contro la popolazione, hanno trovato conferma a febbraio. Sia la CNN che Amnesty International hanno raccolto prove che lo confermano.
Impossibile raggiungere le citta rurali di frontiera in Tigray
La presenza eritrea all’interno della regione è massiccia, tuttavia le forze di sicurezza etiopi smentiscono qualsiasi accordo con gli eritrei. A detta degli etiopi, l’Eritrea ha agito autonomamente e da sola tiene sotto assedio il Tigray. Da febbraio ad oggi le forze eritree hanno bloccato le strade della regione etiope nel centro e nella zona nord-occidentale. Sia le fonti umanitarie che la CNN e le forze armate etiopi hanno confermato che gli eritrei controllano i posti di blocco lungo la rotta per Axum. Come si evince dalle riprese fatte dalla CNN gli eritrei indossano delle divise che ricordano quelle etiopi. Questa appare come una mossa per rimanere nella regione più a lungo possibile. Confusione e paura aleggia nella popolazione, gia provata per tutti gli orrori a cui è stata sottoposta negli ultimi 6 mesi.
Fame nel mondo: l’assenza di cibo è l’ombra della pandemia
Assedio in Tigray: violenze sessuali come armi di guerra
Gravissima la situazione come denunciato dai servizi della CNN degli ultimi mesi. Anche l’ONU ha richiesto di condurre indagini sulle violenze sessuali chiamando in causa l’ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani. Molti dei Tigrini fuggiti al confine sudanese, tra cui donne raccontono tutti le stesse scene e le stesse parole: pulizia etnica. Una delle vittime ha riferito le parole del suo stupratore: “Voi tigrini non avete storia, non avete cultura. Posso fare quello che voglio con te e nessuno se ne preoccuperà.”. Con gli stupri ai danni delle donne per mano delle truppe eritree si vuole annientare fisicamente e moralmente una popolazione. Il potere e l’egemonia sono dei mostri che vanno a braccetto per il mondo.
Intervento della comunità internazionale
Due mesi fa il primo ministro etiope, Aby, dichiarò, anche con un tweet, la sua intenzione di favorire la fine del conflitto nel Tigray. Infatti dopo l’incontro con il presidente eritreo Isaias Afwerki scrisse: “Il governo dell’Eritrea ha accettato di ritirare le sue forze dal confine etiope. La Forza di difesa nazionale etiope assumerà il controllo delle aree di confine con effetto immediato.”. Parole inutili, di fatto mai divenute realtà. Il segretario di Stato americano ha conferito con Aby richiedendo il ritiro immediato dal Tigray. É scontato che gli USA assumeranno un ruolo di leadership nella vicenda. Ormai non è più tempo di aspettare, in qualche modo, la situazione dovrà volgere necessariamente alla conclusione.