Si è conclusa una settimana fa (il 20settembre) la bella mostra fotografica Tesori in Guerra organizzata nel chiostro della chiesa di San Lorenzo, che da solo meritava la visita) a
Pistoia e che ha mostrato cose ai più sconosciute, in particolare la memoria di quanto accadde in città sul finire del secondo conflitto mondiale quando Pistoia fu oggetto di vari bombardamenti aerei in previsione dei quali si era pensato di preservare alcune opere d’arte spostandole o proteggendole dietro a strutture erette appositamente, come ben illustrato dalle immagini in suggestivo bianco e nero, mostrate, grazie alla collaborazione della, Fondazione CDSE (Centro documentazione storico etnografica), con il sostegno della Regione Toscana e della Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia., e dai curatori, la storica dell’arte Alessia Cecconi, direttrice del CDSE e curatrice del progetto regionale Resistere per l’arte, e lo storico Matteo Grasso, direttore dell’Istituto storico della Resistenza. La documentazione fotografica proviene da vari fondi tra cui quelli del Gabinetto fotografico delle Gallerie degli Uffizi e della Soprintendenza (SABAP) di Firenze, Pistoia e Prato. Sessanta foto inedite per raccontare una storia avvincente e piena di sorprese. Una vera è propria rivelazione – anche per gli esperti – è l Il 2 luglio 1943 le sale della villa di Santomato videro arrivare il primo camion di opere con dipinti degli una ventina di capolavori ai quali, nel corso del viaggio da Firenze, si erano aggiunte anche altre opere custodite alla Villa Medicea di Poggio a Caiano, tra cui quelle che erano arrivate da Pistoia nel 1940, aPistoia è da poco tornata la Visitazione di Luca della Robbia, assente per restauro. Alcune delle fotografie mostrano la chiesa di San Giovanni Fuor Civitas gravemente danneggiata dalle bombe e che era stata modificata per proteggere meglio la Visitazione( Nell’autunno del ’43 la Soprintendenza ai monumenti della Toscana comincia un’intensa attività di protezione dei . La dolcissima Madonna bambina di Luca della Robbia e l’intensa figura di Elisabetta, collocate nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, vengono protette con un involucro di mattoni. Con la stessa tecnica viene salvaguardato il portale del Duomo, quello di San Paolo e quello laterale di San Giovanni, e il pergamo di Giovanni Pisano in Sant’Andrea. L’intervento di messa in sicurezza termina appena in tempo per fronteggiare il terribile bombardamento del 24 ottobre. La Visitazione, sotto protezione, si salva miracolosamente mentre la chiesa di San Giovanni Fuorcivitas viene pesantemente danneggiata. Quel luogo non è più sicuro. A questo punto lo straordinario gruppo robbiano viene smontato, si direbbe smembrato, e collocato in casse di legno che nel febbraio del 1944 troviamo alla Galleria dell’Accademia a Firenze con le opere di Michelangelo e la collezione dei Macchiaioli confiscata ai componenti della comunità ebraica.