Mentre si avvicina il giorno del ballottaggio delle elezioni presidenziali, gli elettori in Argentina devono fare i contri con l’inflazione che tocca il 143%. I prezzi sono saliti al punto che un paio di jeans nuovi vengono venduti a un prezzo che è più o meno rappresentativo del salario minimo mensile argentino.
L’inflazione in Argentina tocca il 143%
Si avvicina il giorno del ballottaggio per le presidenziali in Argentina. Gli argentini si recheranno alle urne per eleggere il nuovo presidente mentre la crisi economica peggiora di giorno in giorno, con un’inflazione che ha raggiunto il 143% e con quasi due quinto della popolazione che vive in povertà. L’economia sarà probabilmente il fattore determinate per l’esito delle elezioni, nelle quali si sfideranno il ministro dell’Economia Sergio Massa e il libertario di estrema destra Javier Milei.
La rabbia per la devastante crisi economica potrebbe spingere gli argentini a votare per Milei, che ha promesso di cambiare radicalmente l’economia del paese. Milei, che si è autodefinito “anarco-capitalista”, ha affermato di essere “l’unico in grado di sterminare l’inflazione”. Ha quindi proposto l’abolizione della Banca centrale e del Peso argentino, favorendo l’adozione del dollaro. Massa, che ha ottenuto la maggior parte dei voti nel primo turno elettorale, potrebbe avere problemi al ballottaggio in quanto era ministro dell’economia mentre l’economia argentina peggiorava e raggiungeva l’inflazione a tre cifre. Massa tuttavia sostiene che le politiche economiche proposte da Milei sono sconsiderate e non farebbero altro che peggiorare le cose per i poveri dell’Argentina. Ha anche chiesto una valutazione psichiatrica degli aspiranti presidenti durante la campagna.
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