Come annunciato dal Presidente del Consiglio nei giorni scorsi, il Governo nella serata di ieri ha finalmente approvato l’atteso Decreto Sostegni. Una misura indispensabile per attraversare questa difficile fase economica e dare supporto alle categorie in difficoltà. Infatti, come dichiarato da Mario Draghi: “L’obiettivo è dare più soldi possibile, a più gente possibile, nel più breve tempo possibile”. La manovra economica da 32 miliardi approvata dal Consiglio dei Ministri, pari allo scostamento di bilancio massimo autorizzato dal Parlamento, è strutturata in 5 ambiti di intervento.
Approvato il Decreto Sostegni: quali sono i punti principali?
Come anticipato, l’operazione economica messa in atto dal Governo può essere riassunta in 5 aree d’intervento:
- Innanzitutto è stato previsto un sostegno ai titolari di partita IVA ai quali è destinato un contributo a fondo perduto pari a 11 miliardi di euro;
- In secondo luogo sono stati destinati 8 miliardi per il lavoro e il contrasto alla povertà;
- Un sostegno di 5 miliardi di euro per salute e sicurezza;
- Inoltre è stato previsto un supporto di più di 3 miliardi di euro agli enti territoriali;
- Gli altri fondi sono destinati a vari settori (tra cui istruzione e agricoltura).
Dunque, come prevedibile, il fulcro della manovra riguarda il ristoro del mercato del lavoro. Tuttavia, investimento importante anche per quanto riguarda il settore salute, in particolare per l’acquisto di vaccini e l’implementazione di un piano che acceleri la campagna vaccinale.
Approvato il Decreto Sostegni: i punti cardine del decreto
I ristori per i titolari di partita IVA
Dunque chi saranno i beneficiari degli 11 miliardi di euro stanziati per la prima macroarea? I destinatari saranno le imprese e i titolari di partita IVA che svolgono un’arte o una professione, per una platea potenziale di ben 5,5 milioni di attività. Infatti, la novità, oltre all’eliminazione del riferimento ai codici ATECO, è che saranno ammesse anche imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro (in precedenza il limite era di 5 milioni).
Tuttavia, per poter richiedere il ristoro vi è un altro requisito da soddisfare. Infatti, potranno farne richiesta, solo coloro che nel 2020, hanno subito perdite di almeno il 30% del fatturato medio mensile rispetto al 2019. Dunque il calcolo dell’indennizzo (che sarà di minimo 1.000 euro per le persone fisiche e minimo 2.000 euro per le persone giuridiche e non potrà mai superare i 150.000 euro) come verrà effettuato? Si prenderà in considerazione la perdita media mensile del 2020 rispetto al 2019. E si calcola che, per almeno 3 milioni di imprese e attività, l’aiuto dovrebbe ammontare a circa 3.700 euro.
Sostegno al lavoro e contrasto alla povertà
Ben 8 miliardi di euro per sostenere il mercato del lavoro e per contrastare la povertà. Ma a chi saranno destinati di preciso questi soldi?
In primo luogo, per quanto riguarda il mercato del lavoro, vi è la proroga della Cassa integrazione e la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021. Inoltre, è prevista un’indennità variabile tra i 1.200 e i 3.600 euro per i lavoratori del mondo dello sport e un’indennità di 2.400 euro per i lavoratori stagionali.
Per quanto riguarda invece il contrasto alla povertà, è stato rifinanziato il Reddito di Cittadinanza ed è stato rinnovato il Reddito di emergenza. Il primo è stato rifinanziato per 1 miliardo di euro ed è stata aggiunta un’importante novità per non disincentivare chi trova lavoro. Infatti, qualora venga stipulato un contratto a tempo determinato che porti ad un aumento del reddito oltre il limite previsto per ottenere il beneficio, vi sarà semplicemente la sospensione del Reddito di Cittadinanza fino ad un massimo di 6 mesi. Il secondo è stato rinnovato per altri 3 mesi ed è stato rifinanziato con 1.5 miliardi in modo da ampliare il novero dei potenziali beneficiari.
Inoltre, da segnalare la cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, relative al periodo tra il 2000 e il 2010, per i soggetti con reddito inferiore a 30.000 euro annui.
Investimento in salute e sicurezza
Il Governo ha deciso di investire 5 miliardi di euro per un settore fondamentale, non solo per risolvere la crisi sanitaria ma anche per far ripartire l’economia del Paese. Infatti, saranno destinati 2,8 miliardi di euro per vaccini e farmaci: 2,1 miliardi per l’acquisto di vaccini e 700 milioni per l’acquisto di farmaci. Invece, i restanti 2,2 miliardi di euro serviranno soprattutto per l’accelerazione della campagna vaccinale. Infatti, grazie a questi fondi saranno coinvolte anche le farmacie e si potrà ricorrere allo svolgimento di prestazioni aggiuntive da parte di medici e infermieri.
Approvato il Decreto Sostegni: gli altri ristori
Se la fetta più importante dei sostegni è sicuramente destinata ai primi tre ambiti analizzati, tuttavia non sono da trascurare neanche gli aiuti previsti per enti territoriali ed una serie di altri settori.
Innanzitutto, per quanto riguarda gli enti territoriali, il Governo ha previsto:
- 1 miliardo per le Regioni a Statuto ordinario;
- 1 miliardo per Comuni e Città metropolitane;
- 260 milioni per le Regioni a Statuto speciale e le province autonome;
- 800 milioni per il trasporto pubblico locale.
Invece, per quanto riguarda gli altri settori che beneficeranno degli aiuti dello Stato, in particolare dobbiamo segnalare:
- 150 milioni di euro per dare un sostegno alla didattica e al funzionamento delle scuole;
- ulteriori 150 milioni di euro per consentire, alla fine dell’anno scolastico, attività di potenziamento delle competenze;
- 200 milioni per spettacolo e cinema, 120 milioni per spettacoli e mostre, 80 milioni per il settore dell’editoria;
- sostegni per le filiere agricole e della pesca;
- sostegni alle imprese del settore fieristico.
Dunque, il Decreto Sostegni approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, pur se in misura minore, non ha trascurato importanti settori quali scuola, cultura e spettacolo. Nonché settori altrettanto fondamentali per il Paese come pesca e agricoltura.
Le parole di Mario Draghi
Infine, da evidenziare, alcune parole del Presidente del Consiglio in conferenza stampa, a proposito del decreto appena approvato. Il premier ha dichiarato: “Questo decreto è una risposta consistente alla povertà e ai bisogni delle imprese e dei professionisti. Abbiamo fatto il massimo che potevamo fare con questo stanziamento. È un primo passo e ce ne sarà un secondo assolutamente necessario. Questo è l’anno in cui non si chiedono soldi ma si danno soldi. Verrà il momento in cui dovremo guardare al debito pubblico ma non è questo. Le regole del patto di stabilità andranno discusse, sembra difficile che possano restare uguali”.
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