martedì, Aprile 15, 2025

Ankara: operazione Artiglio dell’Aquila 2 altre 13 morti tra i civili

Ad Ankara in Turchia altre 13 sono le nuove vittime tra i civili. I combattenti Curdi del partito dei lavoratori del Kurdistan hanno ucciso ancora. Lo sdegno della Presidenza Turca accusa i Paesi della Comunità Internazionale di rimanere in silenzio di fronte a tutto questo.

Ankara: ancora vittime tra i civili?

Lo scorso 10 febbraio nella regione di Gara, nel Nord dell’Iraq, vengono ritrovate altre 13 vittime. I corpi rinvenuti dalle forze Turche durante l’operazione Artiglio dell’Aquila 2. La missione avviata con l’obbiettivo di riportare a casa i civili sequestrati e rinforzare i confini. I prigionieri rapiti dal PKK, i Curdi del partito dei lavoratori, furono trattenuti in un nascondiglio per essere poi uccisi poco dopo. La causa sembra sia stata un colpo di pistola alla testa. A perdere la vita durante la spedizione, secondo quanto riferito del Ministro della Difesa Turco durante una conferenza stampa, 3 soldati dell’esercito Turco e 3 sarebbero, invece, rimasti feriti. Per quanto riguarda i combattenti Turchi a perdere la vita sono stati 48, tra cui 3 dei più anziani. Due invece catturati vivi.


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Operazione Artiglio dell’Aquila 2

L’operazione portò alla distruzione di oltre 50 obbiettivi tra depositi di armi, nascondigli e basi. Dichiarata ora conclusa, le forze aeree e terrestri Turche sono rientrate alla base. I due prigionieri catturati, sottoposti in seguito ad interrogatori, ammisero che le 13 vittime morirono in seguito all’inizio della missione. Mentre, invece, il PKK ha dichiarato che sarebbero deceduti a causa degli scontri e non per mano loro.

Pkk: ritenuta un’organizzazione terroristica

Il partito dei lavoratori del Kurdistan è un’organizzazione paramilitare. È ritenuta una cellula terroristica da Ankara, tutta l’Unione Europea e gli Stati Uniti. È sostenuta dalle masse popolari del Sud-Est della Turchia di etnia Curda. Opera anche nel Kurdistan Iracheno attaccando forze di sicurezza e civili sia Turchi che Iracheni. L’insorgenza del Pkk ha avuto inizio già nel 1984. L’obbiettivo era quello di rivendicare i diritti della minoranza etnica. A oggi si ritiene che siano responsabili di oltre 40.000 morti. Lo sdegno più grande, secondo la Presidenza Turca, è il muro di silenzio da parte del resto del mondo di fronte a tutto questo. Un atto di complicità estremamente vergognoso.

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