mercoledì, Aprile 16, 2025

Ambasciatore USA: “La Germania rispetti gli accordi NATO”

BERLINO – Sono a rischio i finanziamenti che la Germania si è impegnata a versare in qualità di alleato NATO volti a sovvenzionare politiche di deterrenza dall’impiego di armamentario nucleare da parte delle potenze emergenti.
Dopo Angela Merkel, infatti, la Germania potrebbe decidere di uscire da quegli accordi di “condivisione nucleare” che prevedono la detenzione di armi nucleari statunitensi da parte dei paesi alleati con l’obiettivo di scongiurare politiche aggressive delle potenze straniere, su tutte la Russia.

La preoccupazione è sorta a seguito delle dichiarazioni di alcuni esponenti politici di sinistra, in particolare quelle di Rolf Muetzenich, capo dell’ala socialdemocratica (SPD), che all’inizio di questo mese ha sollecitato il ritiro di tutte le armi nucleari statunitensi dal suolo tedesco.

Tale richiesta ha spaccato in due il partito di sinistra e inoltre è stata fortemente osteggiata dai conservatori della Merkel.

Justyna Gotkowska del think tank OSW di Varsavia ha avvertito che entro dieci anni la Germania potrebbe abbandonare il suo sostegno tali politiche di difesa della NATO.

Sulla questione è prontamente intervenuto l’ambasciatore statunitense Richard A. Grenell, il quale ha duramente criticato i partner della coalizione della cancelliera tedesca Angela Merkel per aver chiesto il disarmo nucleare.

Attraverso il quotidiano nazionale Die Welt, Grenell ha richiamato l’attenzione sull’importanza di assicurare il flusso di finanziamenti per il progetto di deterrenza NATO cui la Germania si è impegnata, invitandola caldamente a rispettare gli accordi siglati.

In particolare, l’ambasciatore presso il consolato di Berlino ha ricordato come – all’indomani della caduta della cortina di ferro – la Germania e gli altri alleati NATO si siano uniti per un progetto chiave che rafforzasse la deterrenza dall’uso di armi nucleari permettendo una miglior sicurezza multilaterale per i singoli Paesi facenti parte dell’Alleanza e soprattutto per garantire un ruolo di preminenza alla stessa NATO.

Nel suo lungo intervento Grenell ha avvertito che “Oggi la Germania è al centro di un’Europa unificata ma le minacce per la pace non sono un “anacronismo” come alcuni vorrebbero farci credere. L’invasione russa dell’Ucraina, l’accumulo di nuovi missili nucleari alla periferia europea da parte della Russia e le nuove capacità di Cina e Corea del Nord e altri esempi simili chiariscono come la minaccia sia fin troppo reale”.

Il quadro descritto sembra in linea con il programma di esercitazioni congiunte noto con il nome “Defender Europe 2020” che si sarebbe dovuto svolgere questa primavera – tra aprile e maggio – salvo poi essere annullato a causa dell’epidemia di coronavirus.

Per approfondire:
Il perché dei militari USA in UE
Che fine hanno fatto le operazioni NATO e la Defender Europe 2020?
Esercitazioni NATO: arriva il NO dall’esercito finlandese
USA e Russia dicono no a un cessate il fuoco globale

Gli alleati, dunque, si aspettano che la Germania continui a essere un polo “per la pace” e dia seguito a quanto ha recentemente assicurato il ministro degli Esteri tedesco Maas continuando a erogare la propria quota di investimenti all’Alleanza.

Anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha espresso la sua opinione sulla vicenda, chiedendo alla Germania di rispettare gli accordi presi e mantenere le armi nucleari statunitensi come mezzo per scoraggiare politiche espansionistiche russe.

Secondo Stoltenberg il contributo tedesco è essenziale per garantire pace e libertà soprattutto nell’anno del 75esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa perché solo attendendosi alla pratica della “condivisione nucleare” la NATO sarebbe in grado di assicurare . 

In un discorso pubblicato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung l’11 maggio scorso il segretario ha dichiarato: “Il coronavirus è tra le maggiori minacce che il mondo ha affrontato dalla seconda guerra mondiale. tuttavia, ciò non significa che le altre minacce si siano dissolte. Stiamo affrontando uno dei momenti più difficili per la sicurezza. Nel mondo il terrorismo continua, i regimi autoritari sfidano le democrazie liberali e assistiamo alla proliferazione di armi nucleari come in Corea del Nord nonché in continue azioni aggressive da parte della Russia. Negli ultimi anni, la Russia ha investito in modo significativo nelle sue capacità militari e soprattutto nel suo arsenale nucleare”.

Stoltenberg ha evidenziato: “Mentre la NATO considera il proprio deterrente nucleare principalmente come uno strumento politico, la Russia ha significativamente integrato il suo arsenale nucleare nella propria strategia militare. Ha piazzato missili a capacità nucleare a Kaliningrad, a soli 500 km da Berlino. Ha minacciato alleati come Danimarca, Polonia e Romania con attacchi nucleari. La Russia ha anche annesso con la forza e illegalmente parte dell’Ucraina, un Paese i cui confini si era precedentemente impegnata a rispettare in cambio che l’Ucraina rinunciasse alla propria dotazione nucleare”.

All’opposto, la NATO si fa promotrice di un mondo senza armi nucleari attraverso un efficace controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione. E abbiamo fatto grandi passi avanti per raggiungere questo obiettivo” ha assicurato il segretario.

Stoltenberg ha poi spiegato che dalla fine della Guerra Fredda, la NATO ha ridotto all’incirca del 90% l’armamentario nucleare in Europa. 

Questo è significativo” ha commentato il segretario aggiungendo che “Nonostante la flagrante violazionedella Russia del Trattato di INF con lo spiegamento di un nuovo missile a raggio intermedio, che può raggiungere le capitali europee con pochi preavvisi, la NATO ha chiarito di non aver intenzione di rispondere con i propri missili nucleari terrestri in Europa. Manterremo un’efficace deterrenza e difesa anche grazie al nostro deterrente nucleare esistente”.

Quello che i vertici dell’Alleanza si aspettano è che da parte dei leader tedeschi rendano chiara la loro intenzione di continuare a sostenere – per la propria quota – gli investimenti promessi in materia nucleare perché solo un impegno congiunto e continuativo tra gli alleati potrà consentire alla NATO di mantenere la propria efficienza nel ruolo di deterrenza all’uso dell’armamentario nucleare da parte delle potenze emergenti. 

Tutti gli alleati apprezzano il ruolo della Germania negli accordi di condivisione nucleare della NATO” ha assicurato Stoltenberg spiegando che “La Germania ha contribuito con aerei a doppia capacità per la missione nucleare sin dall’inizio. Fornisce un’importante leadership basata su decenni di collaborazione con i nostri alleati”.

Per garantire la sicurezza di tutti” ha rimarcato il segretario “è indispensabile che coloro che partecipino alla condivisione nucleare lo facciano pienamente”.

Ripetendo quanto già affermato nel 2016 dai principali leader europei a Varsavia “Lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO non è quella di provocare un conflitto, bensì di preservare la pace, scoraggiare le aggressioni e prevenire la coercizione”.

Delle tre potenze militari NATO – Francia, Regno Unito e Stati Uniti – solo gli USA hanno fornito armi per la condivisione nucleare. Attualmente Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia ospitano armi nucleari statunitensi come partecipazione politica degli obiettivi di condivisione nucleare della NATO.

Come principale potenza nucleare tra i Paesi NATO, gli Stati Uniti hanno costantemente ribadito la vitale importanza di tali obiettivi di dissuasione per la sicurezza dei Paesi alleati.

Già nel 2018 con il Nucleare Posture Review l’Amministrazione Trump aveva chiarito come i principali obiettivi delle forze nucleari statunitensi fossero quelli di “[1] Deterrenza di attacchi nucleari e no nucleari; [e 2] Assicurazione di alleati e partner”.

Nel suo intervento Grenell scrive: “Una valutazione onesta delle minacce che affrontiamo è essenziale per la [tenuta della] nostra partnership”. E aggiunge: “I nostri alleati in Polonia e Paesi Baltici sanno che queste minacce non sono una reliquia della Guerra Fredda; nessun alleato può non riconoscere questo fatto”.

Durante il summit tra gli alleati NATO tenutosi lo scorso dicembre a Londra è stato ribadito che: “Finché esisteranno armi nucleari la NATO rimarrà un’alleanza nucleare… Le forze strategiche dell’Alleanza, in particolare quelle degli Stati Uniti, rappresentano la suprema garanzia della sicurezza degli alleati… il ruolo di deterrenza nucleare della NATO si basa soprattutto sull’armamentario nucleare statunitense in Eupopa e sulle abilità e le infrastrutture fornite dagli alleati. I contributi dei singoli stati rimangono di vitale importanza per consentire tali sforzi”.

Secondo l’ambasciatore “Questa non è una prospettiva anacronistica. Per quanto tutti speriamo in un mondo privo di armi nucleari e lavoriamo per creare quelle condizioni, le minacce che noi e i nostri alleati dobbiamo affrontare non sono diminuite negli ultimi mesi o anni”.

Lo scopo della quota nucleare alla NATO – spiega Grenell – è soprattutto quello di consentire la partecipazione alla politica di deterrenza nucleare a quegli alleati che non dispongano di un armamentario nucleare.

Per una qualsiasi Nazione, e per la Germania in particolare, mantenere l’impegno a finanziare tali strategie politiche significa innanzitutto riservarsi un ruolo di spicco nelle relazioni internazionali. 

A tal proposito Grenell ha ricordato che: “Il contributo nel nucleare della Germania le assicura una voce in capitolo. Se la Germania vuole essere una vera potenza per la pace, ora è il momento della solidarietà”.

La Germania si assumerà le sue responsabilità o godrà semplicemente dei vantaggi economici per la sicurezza forniti dagli altri alleati?”, si è chiesto l’ambasciatore.

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