Oggi giovedì 23 dicembre 2021 (06:47)
E’ il 357° giorno dell’anno, 52ª settimana. Alla fine del 2021 mancano 8 giorni.
A Roma il sole sorge alle 07:36 e tramonta alle 16:43 (ora solare)
A Milano il sole sorge alle 08:02 e tramonta alle 16:42 (ora solare)
Luna: 10.47 (tram.) 20.40 (lev.)
Sciame meteoritico delle Ursidi.
Santi del Giorno
San Giovanni da Kety (Canzio, Sacerdote)
San Dagoberto II (Martire)
San Servolo il Paralitico (Mendicante)
Sant’Ivo (Yves) di Chartres (Vescovo)
San Giovanni da Kety è il protettore di seminaristi ed ecclesiastici studiosi.
Etimologia
Ivo, deriva dal gaelico ivos, nome della pianta sacra alla popolazione celtica, il taxus (tasso).
Proverbio del giorno
Il bisognino fa trottar la vecchia.
Aforisma del giorno
Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri. (Ennio Flaiano)
Sei nato oggi?
Sei dotato di spirito indagatore e scientifico e, nello stesso tempo, sei attirato da tutto ciò che è occulto e misterioso. Hai ottime possibilità di riuscita nel campo della medicina alternativa, ma evita di farti attrarre dal fascino dell’esotico e ricorda che lunghi soggiorni all’estero possono essere, per te, particolarmente pericolosi. In amore scegli la stabilità e ricordati sempre di dimostrare al partner quanto lo apprezzi.
Oroscopo quotidiano
Oroscopo di Giovedì 23 Dicembre 2021
Accadde Oggi
Nasce “cnr.it”
23 Dicembre 1987
Nasce “cnr.it”, il primo sito internet a dominio italiano. È quello del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dopo un primo decennio pioneristico, il ‘boom’ delle registrazioni di domini avviene tra il 1999 e il 2000, grazie all’esplosione della “new-economy”. Dall’estate 2004 ciascun cittadino maggiorenne appartenente a un paese dell’Unione Europea può registrare un numero illimitato di domini “.it”.
Sakharov torna a Mosca
23 Dicembre 1986
Il più noto dissidente del regime sovietico, Andrej Sakharov, fa il suo ritorno a Mosca dopo circa sette anni di confino. Sakharov, che non aveva potuto ritirare il Premio Nobel per la Pace che gli era stato attribuito nel 1975, era stato confinato a Gorki dalle autorità sovietiche nel gennaio 1980, per le proteste contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan.
Attentato al rapido 904
23 Dicembre 1984
Il rapido 904, proveniente da Napoli e diretto a Milano, strapieno di viaggiatori, in gran parte in viaggio per le feste natalizie, viene devastato dall’esplosione di una bomba nella galleria di San Benedetto Val di Sambro. Tutto è stato predisposto perché sia un massacro: la data in occasione del Natale, la potenza dell’esplosivo, il timer regolato per far esplodere l’ordigno sotto la galleria in coincidenza con il transito di un altro treno nel binario opposto. Al termine delle operazioni di soccorso si registreranno 15 morti e centinaia di feriti.
Strage di Natale
domenica 23 dicembre 1984 (37 anni fa)
Strage di Natale: Sono da poco passate le 19 e il Rapido 904 – partito da Napoli e diretto a Milano – vede davanti a sé la grande galleria dell’Appennino, che con i suoi 18 km collega Bologna a Firenze. A bordo, tra i circa 300 passeggeri, regna un clima di relax domenicale, in attesa di rientrare a casa, e di gioiosa ansia di riabbracciare i parenti per le festività natalizie.
Una manciata di minuti e si consuma il dramma di quella che i media ricorderanno come Strage di Natale, primo atto della sanguinosa guerra di mafia che raggiungerà il culmine nei primi anni Novanta. Dopo aver percorso circa 8 km di galleria, in località San Benedetto Val di Sambro, si avverte un tremendo boato e in una frazione di secondo il convoglio si trasforma in un’infernale trappola di fiamme e schegge di vetro impazzite.
Il buio della galleria aumenta il panico delle persone che ignorano cosa sia accaduto, ma le grida di dolore e di disperazione di alcuni fanno presagire il peggio. Particolarmente straziante (come riportato dalle testimonianze dei sopravvissuti) è la voce disperata di una madre che chiama «Federica! Federica!», cercando sua figlia di 12 anni.
Ma il nome della ragazzina finisce nell’elenco delle 17 vittime (tra di loro altri due bambini, di 4 e 9 anni), di cui 15 morte sul colpo e altre due per le gravi ferite riportate. Gli oltre 260 feriti vengono soccorsi non senza difficoltà, visto che la linea elettrica è stata messa fuori uso dall’esplosione e la galleria – completamente al buio per la poca autonomia dei neon d’emergenza – è invasa dal fumo.
Determinante è la prontezza d’intervento del personale del treno (che riceverà per questo una medaglia d’oro) e la rapidità dei soccorsi, coordinati dal servizio centralizzato di Bologna Soccorso che, in occasione dei Mondiali di Calcio 1990, diverrà il primo nucleo attivo del servizio di emergenza 118.
L’acre odore di polvere da sparo avvertito dai soccorritori fa capire che si è trattato di un attentato. Le prime ipotesi ricadono sulla matrice terroristica ma gli anni di piombo sembrano ormai archiviati e molti dettagli portano in tutt’altra direzione.
Agli inquirenti non sembra infatti una casualità che l’episodio sia avvenuto poco distante dal luogo di un’altra tragedia avvenuta dieci anni prima: la strage del treno Italicus, in cui erano morte 12 persone. Si sospetta una strategia precisa di più soggetti. In questo scenario, assume un valore altamente simbolico la scelta dei parenti delle vittime di non autorizzare i funerali di Stato.
Nel frattempo emergono i primi riscontri. Un testimone afferma di aver notato qualcuno che ha sistemato due borsoni nel portabagagli del corridoio della nona carrozza, durante la sosta alla stazione di Firenze. Questo sposta l’indagine nel capoluogo toscano, dove viene presa in carico dal procuratore Pier Luigi Vigna.
Ma la vera svolta arriva a marzo dell’85, con l’arresto a Roma di Guido Cercola e del pregiudicato Pippo Calò, vicino a Cosa nostra, entrambi accusati di traffico di stupefacenti. La perquisizione nel loro covo fa emergere una valigia con dentro un apparato ricetrasmittente, antenne, cavi, armi ed esplosivi. Tutto materiale giudicato compatibile con quello utilizzato per la carneficina del 23 dicembre.
Le nebbie si diradano e la verità comincia a venire a galla: si tratta di un attentato mafioso, il primo realizzato con un telecomando a distanza. Emerge il disegno criminale di uccidere quante più persone possibili, legato alla scelta di azionare il dispositivo nel momento in cui il treno era dentro la galleria, amplificando così la forza distruttiva della detonazione. Ma la mafia non ha fatto tutto da sola.
I legami di Calò con camorra napoletana, ambienti eversivi di destra e Loggia P2 fanno pensare a una strategia condivisa per rispondere alla guerra che lo Stato ha dichiarato alla mafia in quegli anni. Protagonisti di questa battaglia sono Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli altri giudici del pool antimafia, le cui indagini portano nel 1987 alla celebrazione dello storico maxiprocesso di Palermo.
Le inchieste siciliane s’incrociano con quella sulla strage di Natale, di cui il procuratore Vigna accusa Calò e Cercola, indicando come scopo finale quello di «distogliere l’attenzione degli apparati istituzionali dalla lotta alle centrali emergenti della criminalità organizzata, che in quel tempo subiva la decisiva offensiva di polizia e magistratura per rilanciare l’immagine del terrorismo come l’unico, reale nemico contro il quale occorreva accentrare ogni impegno di lotta dello Stato».
Per entrambi arriva la condanna all’ergastolo, confermata in via definitiva nel 1992. Nel 2011, le rivelazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Brusca portano all’arresto di Totò Riina (già condannato all’ergastolo in quanto capo della cupola mafiosa e ideatore della strategia stragista, cui si ricollegano le stragi di Capaci e via D’Amelio) quale mandante dell’attentato al Rapido 904.
Istituita la Federal Reserve
martedì 23 dicembre 1913 (108 anni fa)
Istituita la Federal Reserve: All’indomani della grave crisi finanziaria del 1907, che mise in ginocchio il sistema bancario americano, un gruppo di finanzieri, noto come Club di Jeckyll Island, sostenne la necessità di un organismo centrale che garantisse la stabilità del dollaro e fungesse da supervisore del sistema bancario nazionale.
Si arrivò così all’approvazione del Federal Reserve Act da parte del Congresso, che il 23 dicembre 1913 istituì la banca centrale degli Stati Uniti d’America, meglio conosciuta con la sigla FED.
Suddivisa in un governo centrale (il “Board of Governors of the Federal Reserve System”, con sede a Washington) e 12 sedi regionali, la FED è stata spesso oggetto di critiche da parte degli stessi cittadini americani e degli osservatori internazionali, per il regime di scarsa trasparenza nella gestione dei fondi e per l’inefficacia dimostrata di fronte alle crisi finanziarie del passato.
Nati in questo giorno
Dino Risi
data di nascita: sabato 23 dicembre 1916 (105 anni fa)
data morte: sabato 7 giugno 2008 (13 anni fa)
Dino Risi: Regista tra i più rinomati in Italia e all’estero, è ricordato come uno dei padri della commedia all’italiana.
Nato a Milano e morto a Roma nel 2008, iniziò lavorando per Mario Soldati e Alberto Lattuada, debuttando con il cortometraggio Barboni (1946) sulla disoccupazione a Milano. La fama gli arrise nella seconda metà degli anni Cinquanta con Pane, amore e…, primo capitolo della saga con protagonista il maresciallo Carotenuto, alias Vittorio De Sica.
Nel decennio successivo sfornò i suoi capolavori, legandosi a grandi interpreti come Alberto Sordi, Nino Manfredi e Vittorio Gassman. Con quest’ultimo in particolare girò Il sorpasso, Profumo di donna (candidato agli Oscar 1976 come “miglior film straniero” e “migliore sceneggiatura non originale”) e I nuovi mostri (nomination per la “statuetta” di “miglior film straniero”).
La sua produzione, con cui ritrasse vizi e difetti della società italiana, gli valse nel 2002 il Leone d’oro alla carriera, seguito tre anni dopo dal David di Donatello. Il figlio Marco è oggi uno dei registi più apprezzati del panorama italiano.
Carla Bruni
data di nascita: sabato 23 dicembre 1967 (54 anni fa)
Carla Bruni: Dalle passerelle internazionali all’Eliseo, proseguendo sulle note della chanson di cui è una delle principali interpreti contemporanee.
Nata a Torino, modella e attrice, all’età di 6 anni, con la famiglia, si è trasferita in Francia, a Parigi, per poi iscriversi alla facoltà di architettura alla Sorbona, abbandonata per sfondare nella moda.
Tra le modelle più pagate al mondo negli anni Novanta, nel 2002 ha esordito come cantautrice, presenziando due volte a Sanremo (nel 2003 e 2013). Dal 2008 al 2012 è stata la Première dame de France, in quanto terza moglie dell’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy.
Indicata, nel 2010, da Forbes al trentacinquesimo posto nella classifica delle donne più potenti del mondo, ha creato la “Fondation Carla Bruni-Sarkozy” per promuovere l’accesso al sapere e alla conoscenza.
Nati… sportivi
Gilberto Godoy Filho
data di nascita: giovedì 23 dicembre 1976 (45 anni fa)
Gilberto Godoy Filho: Nato a Londrina (Brasile), alto 194 cm, è un grande campione di pallavolo brasiliano, noto in tutto il mondo come Giba. In Italia è stato schiacciatore di Ferrara e Cuneo, poi è tornato in Brasile, ma dopo pochi mesi si è trasferito negli Emirati Arabi. Si è ritirato nell’agosto 2014.
Dal 1995 al 2012 con la Nazionale brasiliana ha vinto alle Olimpiadi un oro (nel 2004) e due argenti (2008 e 2012), ed è stato tre volte campione del mondo (2002, 2006 e 2010). Nella World League, dal 2001 al 2010, ha collezionato 8 primi posti e un secondo.
Michele Alboreto
data di nascita: domenica 23 dicembre 1956 (65 anni fa)
data morte: mercoledì 25 aprile 2001 (20 anni fa)
Michele Alboreto: Nato a Milano e morto a Klettwitz il 25 aprile 2001, è un ex pilota automobilistico, vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1985. In carriera, in cinque stagioni alla Ferrari (dal 1984 al 1988), vince cinque Gran Premi.
Nel 1994 (l’anno del suo ritiro dalla F1), nel Gran Premio di San Marino sul circuito di Imola, la sua Minardi in uscita a grande velocità dalla pit-lane, avendo perso una ruota, investe e ferisce quattro meccanici della Ferrari.
Nel 2001, invece, è Alboreto a subire un incidente purtroppo mortale sul circuito di Lausitzring, durante una sessione di prove libere private.
Mario Alberto Santana
data di nascita: mercoledì 23 dicembre 1981 (40 anni fa)
Mario Alberto Santana: Nato a Comodoro Rivadavia, è un ex calciatore argentino, che dal febbraio 2008 ha la cittadinanza italiana, ora allenatore.
In Italia è centrocampista di Palermo, Chievo, Fiorentina (dove gioca per cinque stagioni con 108 presenze e 15 reti), Napoli, Cesena e Torino. Nella stagione 2013/14 passa al Genoa, ma a gennaio va in prestito in Portogallo.
Tornato nel capoluogo ligure a fine campionato, riprende a giocare solo nel febbraio 2015 in prestito al Frosinone. Rescisso il contratto con i rossoblu, è un calciatore svincolato fino al 16 gennaio 2016 quando diventa un tesserato della Pro Patria in Lega Pro. Nell’agosto 2019 da svincolato ritorna a Palermo, finito in Serie D. Nel giugno 2021 annuncia il ritiro e diventa allenatore delle squadre giovanili della società siciliana.
Nella Nazionale argentina, con cui conquista l’argento nella Confederation Cup 2005, conta sette presenze ed una rete.
Eventi Sportivi
Rivera vince il Pallone d’oro
martedì 23 dicembre 1969 (52 anni fa)
Rivera vince il Pallone d’oro: Il vincitore della 14ª edizione del premio Pallone d’oro è per la prima volta un italiano: Gianni Rivera del Milan. Il Golden boy era già arrivato secondo nel 1963.
L’affermazione del calcio italiano è completata dal secondo posto di Gigi Riva del Cagliari.
Angolo Lettura
“L’altro Mediterraneo” a cura di Valentina Colombo
domenica 23 dicembre 2012 (9 anni fa)
“L’altro Mediterraneo” a cura di Valentina Colombo: Il nostro suggerimento di questa settimana è la raccolta “L’altro Mediterraneo” sottotitolato “Antologia di scrittori arabi del Novecento”. Il libro è una selezione di racconti di scrittori arabi del Novecento nella quale sono affrontati, da differenti punti di vista, i complessi aspetti del variegato universo che è l’Islam. Molti i temi sui quali diverse teorie si schierano a favore o contro argomenti che caratterizzano la sponda sud del Mediterraneo.
La lettura dei primi due racconti spinge ad analizzare il significato del velo islamico, in arabo “hijab”, esiste il velo che funge da lasciapassare in una società estremamente patriarcale, esiste il velo che nasconde la propria miseria, esiste il velo che protegge come una cortina, esiste il velo indossato in modo coscienzioso e simbolo di una definita appartenenza politica e segno di riconoscimento.
Ecco un brano tratto da “Il Velo”: Avete visto la donna europea sfacciata e azzardata in molti suoi atteggiamenti verso l’uomo pur conservando la propria integrità e il proprio onore, e ora vorreste che la donna egiziana debole e semplice si mostrasse senza velo all’uomo, mantenendo la propria integrità e il proprio riserbo. Tutte le piante che vengono seminate in una terra che non è la loro, in una stagione che non è quella propizia, vengono rigettate se la terra non le vuole, distrutte se la terra le attacca.
Molti racconti tracciano un ritratto delle diverse figure femminili che costellano il mondo arabo, donne vittime, prostitute, serene, forti, volitive. Un interessante spunto per riflettere, in modo non superficiale, sui principi di una civiltà che ormai regolarmente incontriamo nelle nostre città e con la quale dovremo condividere sempre di più la quotidianità.