A bordo dellʼimbarcazione della ong Sea Eye ci sono 40 persone tra cui due donne di cui una incinta e tre bimbi di cui uno con una cicatrice di dieci centimetri causata da unʼarma da fuoco
A bordo dellʼimbarcazione della ong Sea Eye ci sono 40 persone tra cui due donne di cui una incinta e tre bimbi di cui uno con una cicatrice di dieci centimetri causata da unʼarma da fuoco
La Alan Kurdi, la nave della ong Sea Eye con a bordo 40 migranti soccorsi al largo della Libia, continua a dirigersi a nord: verso Lampedusa. A niente sono serviti i moniti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che mercoledì hanno firmato il provvedimento per il divieto di ingresso alla nave umanitaria nelle acque italiane.
A bordo bimbo con una ferita da arma da fuoco – C’è anche un un bimbo di tre anni con una ferita di 10 cm sulla spalla causata da un’arma da fuoco a bordo della Alan Kurdi. Lo ha detto la capo missione Barbara Held, spiegando che molti hanno raccontato di “terribili esperienze” passate in Libia. I bimbi a bordo sono tre, due le donne, di cui una incinta. “Stiamo andando – ha spiegato Held – a Lampedusa e spero che troveremo un porto sicuro che definitivamente non è in Libia. La gente soccorsa ci ha detto che prima di tornare in Libia preferirebbero affogare in mare. Non lasceremo che ciò accada”.