Ha ricevuto il Premio Bancarella Ema Stokholma con l’autobiografia “Per il mio bene” in cui descrive le violenze della madre. Il libro è il preferito dei librai indipendenti che gli hanno assegnato 140 voti.
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Perché al Premio Bancarella Ema Stokholma si è distinta?
La descrizione della sua infanzia difficile, raccontata con uno stile cronachistico, prendendo le distanze dalla situazione, ha colpito la giuria. Infatti, le vicende di Morwenn Moguerou, il vero nome dell’autrice, sono drammatiche e sconvolgenti. Lo stile della scrittrice è semplice e immediato e trasmette subito durezza e paura, voglia di libertà e rabbia. Stockholma arriva al lettore con una storia vissuta sulla propria pelle, senza romanzare gli avvenimenti. Il gruppo degli editori indipendenti ha quindi riconosciuto il talento della scrittrice e la sua capacità di mettersi a nudo.
“Per il mio bene”
Harper Collins Italia è la casa editrice che ha pubblicato il libro. Crescere insieme a una madre violenta segna la vita della protagonista, lacera il suo animo. Comunque, da adolescente riesce a fuggire dall’incubo domestico e a trovare un lavoro che la soddisfa. Diventa conduttrice radiofonica e dj e trova in se stessa e negli altri la forza di ricominciare. Proprio il fatto di aver trovato un posto in società la porta a cambiare nome, diventare Ema Stokholma.
Il Premio Bancarella
Oltre al libro di Ema, gli editori hanno assegnato 93 voti a Marino Bartoletti con “La cena degli Dei”. Al terzo posto con 79 voti, pari merito, ci sono Marina Marrazza con “Io sono la strega” e Livia Sambrotta con “Non salvarmi”. Rientrano in classifica anche “Arte è liberazione” di Andrea Bigalli e Tomaso Montanari che ha ottenuto 65 voti e “La ballata della città eterna” Il romanzo di Luca Di Fulvio edito da Rizzoli ha avuto 51 voti.