Il Direttore del Museo d’arte di San Paolo in Brasile, Adriano Pedrosa, sarà il Curatore della 60a edizione della Biennale di Venezia. Sarà il primo latino-americano a occuparsi dell’allestimento dell’esposizione di arte contemporanea. Ha indagato l’espressività dei paesi a Sud del Messico e delle influenze da altri continenti nelle mostre definite Storie.
Edith Karlson: padiglione estone della Biennale di Venezia
Perché il CdA di Biennale di Venezia ha scelto Adriano Pedrosa per curare l’esposizione?
Il motivo è da ricercare nei risultati ottenuti dal lavoro di Cecilia Alemanni. Quindi un esperto d’arte che si è distinto per l’approccio storico e antropologico alle forme di espressività può conferire carattere all’evento internazionale. Inoltre, sono le riconosciute competenza e originalità a averlo reso il candidato adatto al compito. Pedrosa ha accettato l’incarico e la sfida di eguagliare l’edizione da record di visite di quest’anno. La visione di Adriano dà infatti forma a contraddizioni, dialoghi che scaturiscono da creatività e talento.
Le Storie di Adriano Pedrosa
Sono mostre tematiche che hanno rimappato la storia dell’arte brasiliana e riesaminato la cultura latinoamericana. Mestizo Histories (2014-15) ha proposto la ritrattistica coloniale portoghese e l’astrazione modernista per rivelare il funzionamento della razza. Histories of Sexuality (2017-2018) propone i nudi di Degas, Picasso e scultori precolombiani e africani. Ha inoltre trattato l’argomento della diaspora dei neri in Brasile con una narrazione incentrata sull’abolizione della schiavitù. L’esposizione del 2018 era intitolata Afro-Atlantic Histories. Nel suo approccio preferisce ricostruire vicende piuttosto che valorizzare artisti.
Questione di curriculum
Pedrosa è laureato in legge alla Universidade Estadual di Rio de Janeiro e ha un master in Arte e scrittura critica al California Institute of the Arts. Adriano ha scritto per Arte y Parte, Artforum, Art Nexus, Bomb, Exit, Flash Art, Frieze, Manifesta Journal, Mousse, Parkett e The Exhibitionist. Ha ricevuto il 2023 Audrey Irmas Award for Curatorial Excellence dal Central for Curatorial Studies del Bard College di New York.